Luciano Spalletti: “Giulia Tramontano era molto tifosa del Napoli, sarà con noi al Maradona”
Domani l'ultima di campionato, alle 18.30 la Sampdoria scenderà in campo al Maradona e poi ancora una volta i tifosi azzurri festeggeranno lo scudetto che mancava da trentasei anni in città. Tutto pronto tra maxi schermi e piano sicurezza, e oggi si è tenuta la conferenza stampa di Luciano Spalletti. L'allenatore protagonista della cavalcata che ha portato allo scudetto tricolore, ha confermato che con la stagione termina anche il suo impegno sulla panchina del Napoli. Una conferenza stampa densa, senza rimpianti ma con la consapevolezza che, come si dice in questi casi, un "ciclo si è concluso" e nuove sfide attendono l'allenatore dopo aver vinto anche all'ombra del Vesuvio.
Nel corso dell'incontro con la stampa, Spalletti ha ricordato Giulia Tramontano, la 29enne incinta al settimo mese assassinata dal compagno Alessandro Impagnatiello, che poi ne ha inscenato l'allontanamento volontario. Un femminicidio che ha scosso tutto il paese. Giulia era nata e cresciuta a Sant'Antimo, comune in provincia di Napoli dove risiede la sua famiglia, e da cinque anni si era trasferita nel Milanese.
"Lei era molto tifosa del Napoli. Gli uomini che uccidono una donna confessano la loro vigliaccheria. Con la sua malvagità – ha commentato Spalletti parlando della giovane uccisa – ha cancellato una storia che meritava di essere vissuta. Immaginiamo la mamma e il figlio andare al Maradona, saranno con noi allo stadio. Chi pensa di risolvere le cose con la violenza è un perdente senza futuro".
Il prossimo mercoledì 7 giugno a Sant'Antimo la cerimonia addio di Giulia, che aveva ancora legami molto stretti con il paese di origine. Nel paese sarà proclamato il lutto cittadino nel giorno delle esequie e tutte le feste e le iniziative annullate in segno di vicinanza e lutto.