Luciano De Crescenzo, il professor Bellavista al museo del Louvre: trionfo di applausi e risate celebrando Napoli
La melodia di Claudio Mattone scorre dolcemente sui titoli di coda, nomi e volti degli attori sfilano sul grande schermo come una chiusura a teatro. “Così parlò Bellavista” è un film che il prossimo anno compirà quarant'anni; un decennio fa, nel febbraio 2014 fu proiettato in un multicinema di Napoli in omaggio a Luciano De Crescenzo. E lui si presentò in sala: «Ma veramente? Non è uno scherzo? Stanno qua per me?» esclamò guardando la folla che si alzava a tributargli il giusto omaggio. Fu una delle ultime apparizioni pubbliche del regista-filosofo-scrittore. Dal luglio 2019 De Crescenzo non c'è più materialmente. Ma non si può dire che il suo spirito abbia cessato di esistere. A Napoli e oltre.
Lo dimostra l'applauso, caldo, che ieri, sabato 18 novembre 2023, è stato tributato al film e alla memoria di chi lo diresse e interpretò. Stavolta, però, l'entusiasmo non è napoletano. O almeno: non solo. Il grande schermo bianco che si anima per le storie del professor Bellavista, della moglie Maria «difficile di carattere», della figlia Patrizia «che in realtà si chiamerebbe Aspasia», del fidanzato Giorgio «disoccupato di buona famiglia» di Saverio il netturbino, Salvatore il vice-sostituto portiere e della moglie Rachilina risuona in uno dei luoghi simbolo della cultura nel mondo: il Museo del Louvre, a Parigi.
La presentazione parigina del primo lungometraggio di Luciano De Crescenzo fa parte del programma di eventi "Naples dans le regard des cinéastes" ("Napoli attraverso gli occhi dei cineasti") che per tutta la seconda metà di novembre arricchirà la già straordinaria mostra "Naples à Paris. Le Louvre invite le musée de Capodimonte", visitabile fino a gennaio 2024. Previste anche proiezioni dei lavori di Massimo Troisi, Nanni Loy, Totò, Antonio Capuano, Francesco Rosi, Vittorio De Sica, Mario Martone.
I film sono stati selezionati dal critico e saggista Antonio Monda, dal regista premio Oscar Paolo Sorrentino e dall'attrice Isabella Rosellini, cui è stata affidata la presentazione dell'opera di De Crescenzo.
Rosellini, figlia dell'attrice Ingrid Bergman e del regista italiano Roberto Rossellini è legata a De Crescenzo da una conoscenza e amicizia pluridecennale. Alla presentazione del film ha avuto parole dolci per l'ingegnere-filosofo ed ha ricordato le giornate passate con lui a Napoli al Capodanno e al miracolo di San Gennaro:
È raro che i film vengano proiettati in un museo così importante, che ci sia questa possibilità. Così parlò Bellavista è un film molto popolare in Italia, fa parte della cultura popolare. Negli anni Ottanta la pellicola è stata restaurata proprio come si fa con una pittura o con una scultura…
In platea ad assistere alla proiezione, la famiglia di Luciano: la figlia Paola, il marito Raffaele Porzio e il nipote Michelangelo che oggi si occupa di tenere viva la memoria del nonno. Nel 2024 ci saranno molte novità per rilanciare e ricordare l'opera del poliedrico artista e saggista: una associazione guidata dalla famiglia De Crescenzo sovrintenderà alle varie iniziative in Italia e all'estero.
L'elemento curioso e divertente della serata è che al Louvre non è arrivata una "pizza", una pellicola originale del film da Cinecittà né un moderno dvd, bensì una vecchia cassetta analogica, opportunamente riadattata, dal Portogallo. Per cui coloro che a Parigi hanno assistito alle storie di Bellavista, Cazzaniga e dell'amico della Signora Rinascente lo hanno fatto leggendo sottotitoli in francese e in portoghese.
Ma alla fine ha trionfato il napoletano: risate, applausi e un po' di nostalgia nel celebrare una Napoli che non c'è più. Chissà l'ingegnere come avrebbe commentato.