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Lucia Simeone oggi davanti al giudice. L’accusa: alla segretaria di Martusciello parte di una tangente

La segretaria dell’europarlamentare Fulvio Martusciello arrestata ieri in un b&b di Santa Maria Capua Vetere su mandato europeo; è accusata di avere intascato parte di una presunta tangente.
A cura di Nico Falco
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Lucia Simeone, conosciuta come Luciana
Lucia Simeone, conosciuta come Luciana

Dovrà comparire oggi davanti al giudice delegato della Corte di Appello Lucia Simeone, per tutti Luciana, la collaboratrice dell'eurodeputato di Forza Italia Fulvio Martusciello da ieri, 20 marzo, detenuta nel carcere di Secondigliano in esecuzione di un mandato di arresto europeo con le accuse di associazione per delinquere, corruzione e riciclaggio. La donna, 48 anni a giugno, è difesa dall'avvocato Antimo Giaccio ed è sospettata di avere intascato parte di una presunta mazzetta che sarebbe stata pagata da alcuni lobbisti vicini ad Huawei ad uno o più politici per la redazione di una lettera inviata a tre commissari europei sull'implementazione della tecnologica 5G nell'Unione Europea e che avrebbe dovuto favorire la società cinese che si occupa di sistemi e soluzioni di rete e telecomunicazioni, telefoni ed elettronica di consumo.

La presunta tangente per Huawei

Complessivamente la tangente sarebbe stata di 46mila euro circa, mascherata come finte consulenze e divisa in due fatture da 18450 e 27500 euro. L'indagine degli inquirenti di Bruxelles ruota intorno a due lobbisti: Valerio Ottati, 41enne italo-belga, che dal 2019 è responsabile per gli affari pubblici europei di Huawei, e il portoghese Nuno Miguel Benoliel de Carvalho Wahnon Martins, ex collaboratore di Martusciello, fermato in Francia una settimana fa e in attesa di estradizione in Belgio per essere ascoltato dagli inquirenti. Sarebbero stati loro gli autori materiali della lettera, datata 4 gennaio 2021. Il 7 gennaio e il 15 febbraio 2021, come ricostruisce Repubblica riportando gli elementi acquisiti dagli investigatori, il portoghese avrebbe inviato le due fatture per costituire la provvista per il pagamento delle tangenti.

La lettera firmata dagli 8 europarlamentari
La lettera firmata dagli 8 europarlamentari

La lettera è stata firmata da otto parlamentari, tra cui Martusciello, capodelegazione a Bruxelles del suo partito; il politico napoletano non è indagato e nei giorni scorsi ha smentito di avere ricevuto regali o altro da lobbisti. Gli altri parlamentari europei sono Patriciello e Milazzo (Fi), Dorfman (Suedtiroler Volkspartei), Ferrandino, i rumeni Busoi, Buda e Tudor. Nel documento si chiedeva di escludere il 5g dal dibattito politico per scongiurare il bando delle apparecchiature cinesi dalle infrastrutture europee. La sollecitazione era però caduta nel vuoto: il 15 giugno 2023 Bruxelles ha raccomandato di escludere Huawei e Zte perché ritenute ad alto rischio per la sicurezza nazionale.

Il ruolo di Lucia Simeone

L'avvocato Giaccio, parlando ieri con l'agenzia Ansa, aveva detto di non conoscere nel dettaglio le accuse alla sua assistita e aveva aggiunto che la donna lavorava esclusivamente come segretaria, e che quindi si limitava ad eseguire quello che le veniva detto di fare. Secondo l'accusa, Lucia Simeone avrebbe ricevuto parte dei 46mila euro, per sé o per girarli ad altre persone non identificate. Tra le operazioni finanziarie a cui si fa riferimento negli atti, e sulle quali dovranno essere svolti ulteriori accertamenti, c'è un bonifico di mille euro verso la donna dal conto di Wahnon Martins (sul quale era stata accreditata la fattura da 27.500 euro).

Altri quattro bonifici, anche questi agli atti, partono da un conto intestato al portoghese e sono diretti a Martusciello; sono datati tra il 26 febbraio 2021 e il 10 giugno e riguardano somme basse (3mila, 1.250, 1.250 e 1.200 euro) che potrebbero essere relative al precedente rapporto di collaborazione tra i due.

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