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Feriti da moto a Forcella, la pizzeria: “Lottiamo tra la vita e la morte, ma sabato riapriamo”

L’appello del senatore Sandro Ruotolo che parla di atteggiamenti “camorristici”: “Una dimostrazione di forza a Forcella”. Sabato 21 a Forcella manifestazione di solidarietà.
A cura di Pierluigi Frattasi
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"Siamo in un momento difficile, lottiamo tra la vita e la morte. Eppure sabato riapriremo, per lanciare un forte segnale". È il grido di dolore lanciato sui social dalla pizzeria Cala la Pasta, di Forcella, dove domenica sera si è verificato un grave incidente. Una moto Enduro che sfrecciava nel vicolo ha perso il controllo ed ha travolto una cameriera di 42 anni ferita gravemente e ora ricoverata al Cardarelli, dopo il primo soccorso al Pellegrini, e un ragazzo argentino di 33 anni, ricoverato all'Ospedale del Mare con frattura del setto nasale, ne avrà per una 30ina di giorni. Poi è scoppiata una rissa  tra alcuni amici del motociclista sopraggiunti per recuperare la moto e alcuni clienti argentini che erano nel locale, che protestavano. Anche il titolare della pizzeria sarebbe stato colpito. Sulla vicenda procedono la Squadra Mobile di Napoli e la Polizia Municipale che stanno vagliando anche le immagini delle telecamere per individuare il responsabile.

La pizzeria: "Sabato riapriamo"

La pizzeria da domenica è chiusa, ma adesso lancia un messaggio: sabato sarà di nuovo aperta: "Potete minacciarci quanto volete – scrivono sui social – non molleremo mai e continueremo a denunciarvi tutti. Non vi temiamo, non scendiamo a compromessi. Stateci vicini, insieme possiamo cambiare Napoli". Un appello raccolto subito dal senatore Sandro Ruotolo, del Gruppo Misto, che parla di atteggiamenti "camorristici".

L'appello di Ruotolo: "Tutti a Forcella per una grande mobilitazione"

Un appello che non resta inascoltato ed è stato già raccolto dal senatore Sandro Ruotolo, del Gruppo Misto, che sta organizzando una grande mobilitazione popolare a Forcella, sabato prossimo, 21 maggio 2022, per sostenere la pizzeria e non lasciare soli titolare e lavoratori.

Ruotolo conosce molto bene il titolare della pizzeria. Ecco cosa scrive:

Non riesco a non pensarci. Da quando ho ascoltato la sua voce. È quella di Raffaele, un ragazzo solare, titolare di un locale in via dei tribunali a Napoli. Raffaele racconta in un messaggio vocale al presidente dell’associazione dei commercianti di Forcella, che è un mio amico in che condizioni si trova la sua compagna ricoverata in codice rosso all’ospedale Cardarelli. Una moto lanciata a forte velocità, forse per una stesa, una dimostrazione di forza a Forcella, travolge la ragazza e i tavolini del ristorante. Poi questi giovani camorristi, dopo essere scappati, tornano sul luogo per recuperare il motorino e picchiano proprietario e clienti del locale “Cala la pasta”.

Poi un pensiero al pizzaiolo, Raffaele, "un ragazzo sorridente, orgoglioso del suo lavoro":

Sono sconvolto perché qualche tempo fa in uno dei miei incontri con i commercianti della zona avevo conosciuto Raffaele, un ragazzo sorridente, orgoglioso del suo lavoro. Cerco la notizia stamattina sui giornali e trovo quattro-cinque righe con la terribile notizia in un articolo che parla di altri fatti di cronaca. Poche righe che contrastano per quello che mi sembra sia un fatto gravissimo. Ora, i miei pensieri sono solo per la ragazza, spero che guarisca presto e che presto vengano assicurati alla giustizia gli autori di questa stesa. La camorra è una montagna di merda.

Il post su Facebook della pizzeria Cala la pasta di Forcella
Il post su Facebook della pizzeria Cala la pasta di Forcella

Quindi l'appello di Ruotolo per una grande manifestazione sabato 21 maggio alle ore 13:

Ci dobbiamo essere tutti, sabato 21 maggio, in via Tribunali a rialzare le saracinesche del ristorante ‘Cala la pasta'. A ora di pranzo. Alle ore 13. La Napoli onesta, quella che combatte la camorra deve schierarsi con Raffaele e la sua compagna, che lotta tra la vita e la morte, perché investita da una moto lanciata a forte velocità, forse per una stesa, una dimostrazione di forza dei nuovi padroni del Rione Forcella. Non è più tollerabile che nel cuore di Napoli, terza città d'Italia, con i vicoli e le piazze affollate di turisti, accadano episodi del genere che portano le lancette del tempo indietro di anni. Occorre fermare l'ennesimo incendio criminale appiccato dalle nuove leve della camorra nel cuore antico della città. Da diversi giorni i segnali sono chiari. L'appello è rivolto alla magistratura, alle forze dell'ordine, all'amministrazione comunale: occorre fare presto. Napoli dice no alla violenza, no alla cultura camorrista. Non vogliamo altro sangue innocente, non ne possiamo più di annotare i nomi delle vittime casuali. Si faccia qualcosa ma lo si faccia subito.

(articolo aggiornato alle ore 11,00)

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