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Lotta alla camorra, sequestrato un milione di euro a un boss: le indagini dopo un agguato

Sequestrati beni per un milione di euro ad un elemento di spicco del clan “De Micco-De Martino” di Ponticelli: indagini partite dopo un agguato lo scorso luglio.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Un milione di euro sequestrati ad un esponente di spicco del clan camorristico "De Micco-De Martino", attivo nella periferia orientale di Napoli ed in particolare nel quartiere di Ponticelli. Si tratta di una cifra che comprende diversi beni, tra cui un'abitazione ad uso civile comprensiva di box auto, due autovetture, nonché rapporti bancari e finanziari di cui disponeva anche per interposta persona, il tutto per un valore complessivo di un milione di euro.

L'agguato dell'8 luglio 2023 e il via alle indagini

Le indagini sono partite dopo un agguato avvenuto lo scorso 8 luglio 2023: l'uomo, considerato dagli inquirenti un elemento di vertice del clan "De Micco-De Martino" era stato colpito da diversi colpi di arma da fuoco all'addome, alla clavicola e all'orecchio sinistro: se la cavò dopo un ricovero in ospedale, e poco dopo tornò nel quartiere di Ponticelli assieme al figlio e al cognato, iniziando una serie di azioni intimidatorie anche con armi da fuoco nei confronti di chi non avesse pagato decine di migliaia di euro per delle partite di droga. Il 14 settembre successivo, nei suoi confronti venne emessa un'ordinanza di convalida del fermo e l'applicazione di misura cautelare nei confronti dell'uomo, del figlio e del cognato, in quanto gravemente indiziati dei reati di detenzione e porto illegale di arma da fuoco in luogo pubblico, nonché tentata estorsione, aggravati dal metodo mafioso. Il 2 ottobre successivo, il Tribunale del Riesame aveva confermato la misura restrittiva.

Le indagini sul patrimonio dell'uomo

Gli accertamenti eseguiti dagli uomini del Gruppo d'Investigazione sulla Criminalità Organizzata (GICO) della Guardia di Finanza, ha permesso agli inquirenti di scoprire enormi "incongruenze" tra il valore dei beni del principale indagato, attualmente detenuto nel carcere di Avellino, e del suo nucleo familiare ed i redditi dichiarati. Incongruenze emerse dalle analisi di un lungo arco temporale (tra il 2010 ed il 2023) e che ha portato ai sequestri di oggi eseguiti dai militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza, assieme a personale della Squadra Mobile della Questura di Napoli ed al Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata.

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