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L’organigramma dei clan Contini, Licciardi e Mallardo: i boss, le articolazioni e le alleanze

Nell’ordinanza contro il clan Contini i magistrati ricostruiscono la composizione dell’Alleanza di Secondigliano: vertici, fazioni sul territorio e legami.
A cura di Nico Falco
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Edoardo Contini, Francesco Mallardo e Maria Licciardi
Edoardo Contini, Francesco Mallardo e Maria Licciardi

I clan principali, i rapporti nell'Alleanza di Secondigliano, tutti i sottogruppi sparsi per la città di Napoli, anche le alleanze con le altre cosche di camorra cittadine: organigrammi completi dei clan Contini, Mallardo e Licciardi, quelli tracciati dagli inquirenti nell'ordinanza di custodia cautelare eseguita oggi, 20 giugno, dalla Polizia di Stato contro una fazione scissionista che puntava a controllare l'illecito a Casoria e in particolare in località Cittadella. Nel provvedimento i magistrati indicano tutte le articolazioni dei clan fondato da Edoardo Contini, Francesco Mallardo e Gennaro Licciardi, fornendo uno schema delle infiltrazioni che si estendono praticamente su tutto il territorio cittadino.

Il clan Contini, i vertici e i sottogruppi

A capo del clan, scrivono gli inquirenti, ci sono Edoardo Contini e Patrizio Bosti e, a partire dal 2014, Francesco Mallardo, "come co-dirigente del clan". Ai vertici, invece, vengono indicati i principali affiliati, individuati come promotori e referenti territoriali: Rita Aieta ed Ettore Bosti (moglie e figlio di Patrizio Bosti), Ciro Di Carluccio,  Giuseppe Amendola, Salvatore Botta, Antonio Aieta, Vincenzo Tolomelli, Nicola Rullo, Antonio Muscerino e Alfredo De Feo.

Oltre al "direttivo", gli inquirenti indicano i vari referenti territoriali a cui fanno capo le articolazioni presenti sul territorio. Si legge nell'ordinanza:

  • gruppo del Vasto-Arenaccia, diretto da Nicola Rullo e da Muscerino Antonio
  • gruppo del Borgo Sant'Ant0nio Abate, diretto da Gaetano Ammendola e Vincenzo Tolomelli
  • gruppo del Rione Amicizia, diretto da Salvatore Botta
  • gruppo di "San Giovanniello", diretto da Antonio Aieta e Alfredo De Feo
  • gruppo della "Stadera-Poggioreale", diretto originariamente da Paolo Di Mauro (alias Paoluccio l'infermiere, deceduto nel 2018. Dalla scissione di questo gruppo è nato il gruppo della "Cittadella", che fa capo all'Alleanza di Secondigliano, quindi ai Contini, ai Licciardi e ai Mallardo.

Il clan Licciardi, i vertici e i sottogruppi

Gli inquirenti tracciano inoltre l'organigramma del gruppo Licciardi, strettamente legato ai Contini. Come fondatore viene indicato Gennaro Licciardi (deceduto), mentre ai vertici ci sarebbero i fratelli Pietro e Vincenzo, entrambi detenuti, la sorella Maria Licciardi e il marito di quest'ultima, Antonio Teghemiè.

In merito ai sottogruppi e alle articolazioni del territorio, anche in questo caso gli inquirenti tracciano uno schema che comprende le numerose fazioni attraverso le quali i Licciardi mantengono il controllo degli affari illeciti sul territorio. Riporta l'ordinanza:

  • gruppo della Masseria Cardone, diretto da Renato Esposito
  • gruppo del rione Don Guanella, diretto da Antonio Bruno
  • gruppo del Rione Berlingieri, diretto da Luigi Carella
  • gruppo del Vasto, diretto da Gennaro Cirelli e Giovanni Varriale

Il clan Mallardo, i vertici e i sottogruppi

Come promotori e capi del clan Mallardo di Giugliano gli inquirenti individuano Francesco Mallardo, che l'avrebbe fondato "congiuntamente al fratello Giuseppe Mallardo", mentre tra i reggenti, nel corso del tempo, vengono indicati Giuseppe Dell'Aquila, Feliciano Mallardo, Francesco Napolitano, Raffaele Mallardo, Giuliano Amicone, Biagio Micillo, Domenico Pirozzi e Patrizio Picardi.

Al clan, scrivono gli inquirenti, "partecipano numerosissimi altri affiliati suddivisi in plurime articolazioni operanti nel territorio di Giugliano in Campania e zone limitrofe". Ecco lo schema tracciato nell'ordinanza:

  • zona Selcione, capeggiato da Giuseppe Dell'Aquila e diretto da Patrizio Picardi e Domenico Pirozzi
  • gruppo della zona San Nicola, capeggiato da Feliciano Mallardo e diretto da Francesco Napolitano e da Giuliano Amicone
  • gruppo dell'area Cumana, capeggiato da Raffaele Mallardo
  • gruppo della zona di Varcaturo – Lago Patria, capeggiato da Vincenzo D'Alterio e Giuseppe Ciccarelli

I clan di camorra dell'Alleanza di Secondigliano

Oltre al cartello principale, composto dai Contini, dai Mallardo e dai Licciardi, gli inquirenti indicano i clan che agiscono nella sfera d'influenza e di controllo dell'Alleanza di Secondigliano. Lo schema:

  • Cesarano, nel Rione Kennedy di Secondigliano
  • Grimaldi, San Pietro a Patierno (precedentemente i Sacco-Bocchetti)
  • Caiazzo-Alfano, nei quartieri del Vomero e dell'Arenella
  • Panzuto-Frizziero, nella zona di Chiaia-Mergellina
  • Calone, nel quartiere Posillipo
  • Vastarella, nel rione Sanità

I clan legati all'Alleanza di Secondigliano

Gli inquirenti tracciano i legami consolidati tra il gruppo originario dell'Alleanza di Secondigliano e gli altri clan autonomi attivi nella città di Napoli:

  • Lo Russo, a Miano, Piscinola e Chiaiano
  • Di Lauro, a Secondigliano
  • Sautto-Ciccarelli, a Caivano
  • Moccia, ad Afragola
  • Casalesi, nel territorio del Casertano

In ultimo, nell'ordinanza vengono elencate le consorterie criminali che non risultano alleate ma che comunque hanno rapporti "di cooperazione o di collegamento a fini criminosi"; tra queste vengono indicate gli Amato-Pagano (Secondigliano, Melito e Arzano) e i Nuvoletta-Polverino (Marano di Napoli).

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