Loredana, l’infermiera aggredita al Cardarelli torna a lavoro: “Riprendo in mano la mia vita”
Tornerà in servizio dopo un'aggressione che aveva colpito il mondo ospedaliero non solo napoletano e campano, ma nazionale. Loredana Esposito, dopo quasi tre mesi dall'incubo vissuto al pronto soccorso del Cardarelli prende servizio, anche se in un reparto diverso da quello in cui ha lavorato e salvato vite per tanti anni. Troppo difficile e doloroso e ancora delicata la sua condizione fisica e psicologica per tornare in prima linea. L'infermiera 55enne è stata accolta dai colleghi di sempre con calore, lo stesso che le è mancato in questi mesi lontano dal suo ospedale. Durante la convalescenza ha deciso di vaccinarsi, nella speranza che quest'anno di emergenza da Covid – 19 possa essere archiviato quanto prima. Ma con una certezza, che racconta sorridendo: "Ora posso riprendere in mano la mia vita".
L'aggressione
L'aggressione è avvenuta intorno alle 2 del 5 dicembre. Il motivo sarebbe nel tempo di attesa per le cure di una ragazza, che era stata portata al Pronto Soccorso perché lamentava dei dolori al petto. L'hanno presa a calci e pugni, non si sono fermati nemmeno quando Loredana è caduta a terra, colpendola ripetutamente anche al volto e, come raccontato dai colleghi che sono intervenuti in sua difesa, hanno anche tentato di ferirla a un occhio. Subito dopo l'aggressione i responsabili si sono dileguati, i carabinieri sono arrivati pochi minuti dopo. Dopo l'aggressione arrivò anche la ferma condanna per quanto accaduto della direzione del Cardarelli, con una nota:
"Alla nostra infermiera e alla sua famiglia va la solidarietà dell'intera Azienda Ospedaliera. Siamo pronti a costituirci Parte Civile e decisi a fare quanto in nostro potere per far sì che gli autori di questa violenza siano individuati e perseguiti. La sicurezza dei nostri operatori è da sempre una priorità assoluta, un obiettivo che perseguiamo tramite il servizio di vigilanza privata, ma anche di concerto con le forze dell'ordine".