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Lo sportello antiviolenza in memoria di Lino Apicella, il poliziotto ucciso durante un inseguimento

Nel commissariato Secondigliano, a Napoli, inaugurata “La stanza di Lino”, sportello antiviolenza in memoria dell’agente Pasquale Apicella, morto in servizio.
A cura di Nico Falco
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È stata inaugurata oggi a Napoli, nel commissariato di Secondigliano, "La stanza di Lino", sportello di ascolto dedicato all'audizione delle donne e dei minori vittime di violenza, realizzato col contributo dell'associazione di promozione sociale "Forti Guerriere". L'iniziativa, che si inquadra nella strategia di attenzione della Polizia di Stato verso le vittime di abusi, è volta a commemorare l'assistente Pasquale Apicella, morto in servizio nell'aprile di due anni fa, intervenuto in supporto ai colleghi che inseguivano una banda di criminali dopo un tentato furto in una banca.

La stanza realizzata nel commissariato di Secondigliano, così come gli altri sportelli appositamente pensati per il "setting", è stata creata in modo da fornire un ambiente confortevole sia per le donne sia per i bambini vittime di violenze e abusi, con l'obiettivo di ricreare le condizioni per far sì che si sentano a proprio agio durante gli incontri con gli agenti e con il personale qualificato.

Alla cerimonia di inaugurazione erano presenti il questore di Napoli Alessandro Giuliano, il prefetto Claudio Palomba, il dirigente del commissariato Secondigliano Raffaele Esposito, gli assessori comunali Antonio De Iesu ed Emanuela Ferrante (rispettivamente con delega a legalità e pari opportunità), la consigliera regionale Bruna Fiola, il presidente della settima Municipalità Antonio Troiano e il vice Giuseppe Grazioso, il consigliere comunale Pasquale Esposito e Patrizia Palumbo dell'associazione Dream Team.

La morte del poliziotto Lino Apicella a Napoli

Quella notte del 27 aprile 2020 Pasquale Apicella, per tutti Lino, agente scelto in servizio presso il commissariato di Secondigliano, era intervenuto per aiutare i colleghi che stavano seguendo una banda di rapinatori in fuga dopo un assalto ad una filiale bancaria di via Abate Minichini. I criminali, che durante la fuga tentarono anche di mandare fuori strada i poliziotti lanciando arnesi e persino uno pneumatico, imboccarono a fari spenti, contromano e ad alta velocità Calata Capodichino; dalla direzione opposta stava arrivando l'automobile con a bordo Apicella e il collega di pattuglia.

L'impatto con l'Audi R6 fu devastante: nei video e nelle foto di quella notte si vede l'auto della polizia completamente distrutta, la parte anteriore ridotta a un cumulo di lamiere accartocciate. Apicella morì nell'impatto, il collega rimase ferito. Lino aveva 37 anni, era sposato e aveva due bambini che all'epoca avevano 7 anni e appena tre mesi. Nel giugno 2021 i tre rapinatori (il quarto della banda era stato lasciato a piedi prima della fuga) sono stati condannati per omicidio volontario: 26 anni di carcere all'uomo che era alla guida, 18 anni a testa agli altri due.

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L'associazione Forti Guerriere contro il femminicidio

L'associazione Forti Guerriere è nata a Napoli dopo la morte di Fortuna Bellisario, uccisa dal marito il 7 marzo 2019 a Napoli. La donna fu massacrata di botte davanti ai figli piccoli, colpita anche con una stampella. Dalle indagini emerse poi un quadro inquietante: anche i bambini, completamente soggiogati dal genitore, erano costretti a vessare la madre. Vincenzo Lo Presto è stato condannato a 30 anni di reclusione (pena confermata nell'ottobre 2022).

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