Scontri nella notte, sul Lungomare di Napoli, nella zona di Santa Lucia, dove sorge la sede della Regione Campania, a causa del coprifuoco imposto dal governatore De Luca per arginare la diffusione del Coronavirus. Migliaia di manifestanti sono scesi in piazza e, giunti sotto Palazzo Santa Lucia, hanno ingaggiato una guerriglia urbana con le forze dell'ordine, scagliandosi contro automobili e camionette di polizia, carabinieri e municipale.
Morra, commissione Antimafia: "Scontri di Napoli, la regia è della camorra"
"Ieri sera a Napoli, nell'irrazionalità di tante persone evidentemente inconsapevoli di quanto stavano facendo, c'era anche una sapiente regia. Accertata la presenza reale di uomini dei clan della Pignasecca, del Pallonetto e dei Quartieri Spagnoli, pur non essendoci fisicamente, c'erano anche con le loro ‘fesserie' tutti coloro che hanno sempre e soltanto ostentato sprezzo per le evidenze che la realta' ci ha offerto in tutti questi mesi". Ne è convinto il presidente della Commissione Parlamentare Antimafia Nicola Morra. "Ieri – aggiunge Morra – si e' mostrata sui social la situazione polmonare di un malato di Covid-19. Inviterei tanti conduttori tv, finora sempre pronti ad invitare nei loro dibattiti il meglio del peggio, a mostrare immagini riprese nei reparti Covid-19, dando la parola agli operatori sanitari realmente impegnati a fermare il virus. Non quelli perennemente in Tv facendo pensare che non abbiano presenze significative in corsia, ma quelli anonimi che preferiscono stare accanto ai degenti piuttosto che alle videocamere. Cambierebbe tanto. Si chiama realtà. Ricordiamoci – conclude – che cosa abbiamo visto e vissuto pochi mesi fa"
Giornalisti aggrediti negli scontri, presidente Odg Campania: "Napoli deve reagire"
Non soltanto i rappresentati delle forze dell'ordine, ma anche i giornalisti che stavano documentando gli scontri sono stati aggrediti dai manifestanti. Paolo Fratter, giornalista di Sky, è stato aggredito addirittura in diretta, mentre documentava il passaggio del corteo sul Lungomare di Napoli; ma non è stato il solo. "L'auto di Canale 21 distrutta, i giornalisti dell'emittente e di diverse altre testate minacciati e aggrediti" ha dichiarato Ottavio Lucarelli, presidente dell'Ordine dei giornalisti della Campania. "La rivolta di camorra di ieri sera – continua Lucarelli – non ha solo mostrato il volto della Napoli dei clan ma ha messo a rischio l'incolumità di forze dell'ordine, giornalisti e cittadini. Chiediamo pertanto a Prefetto, Questore e Comandante provinciale dei carabinieri di tenere conto, nell'assoluta necessità di riportare la situazione sotto totale controllo, di valutare i rischi a cui sono esposti i giornalisti nel difficile compito di raccontare la città. Napoli deve ora reagire con tutte le sue energie positive che rappresentano la stragrande maggioranza. Protezione ai giornalisti e solidarietà alle forze dell'ordine".
Scontri a Napoli, oggi convocato il Comitato di Ordine e Sicurezza Pubblica
Con una nota, la Prefettura di Napoli ha fatto sapere che oggi, sabato 24 ottobre, alle ore 18 è convocato il Comitato Provinciale di Ordine e Sicurezza Pubblica. "In relazione ai gravi fatti accaduti nella serata e nella notte scorsa nella città di Napoli" si legge. Al termine della riunione, sarà diramato un comunicato stampa che renderà noto quanto deciso dal Comitato. La riunione è stata convocata, naturalmente, dopo gli scontri che nella serata di ieri e durante la notte hanno coinvolto forze dell'ordine e manifestanti, scesi in piazza per protestare contro il coprifuoco imposto da De Luca a partire da ieri e contro l'ipotesi di lockdown imminente paventata dal governatore campano. Proprio sotto la sede della Regione, a Santa Lucia, alcuni manifestanti hanno assaltato polizia e carabinieri: per gli scontri ci sono stati due arresti.
Quattro carabinieri feriti e un'autoradio danneggiata: il bilancio degli scontri
Oltre alla conta dei danni, a Napoli questa mattina si stila anche un bilancio delle persone rimaste ferite negli scontri di questa notte. Come detto, due persone sono state arrestate per resistenza e violenza a pubblico ufficiale: oltre a due uomini del Reparto Mobile della Questura di Napoli, tra i rappresentati delle forze dell'ordine rimasti feriti ci sono anche quattro carabinieri, mentre un'autoradio è stata danneggiata. Da quanto si apprende, i militari dell'Arma feriti durante gli scontri con i manifestanti hanno fatto ricorso alle cure mediche soltanto al termine del servizio: per loro danni all'udito causati dalle bombe carta lanciate dai manifestanti, giudicati guaribili dai 3 ai 5 giorni. Per quanto riguarda l'autoradio, ha riportato danni al parabrezza, al vetro posteriore dal lato del passeggero e alla carrozzeria.
Il senatore Sandro Ruotolo: "Nessuna violenza può essere giustificata"
Solidarietà alle forze dell'ordine e ai giornalisti aggrediti durante gli scontri di Napoli è arrivata anche dal senatore Sandro Ruotolo, che ha condannato fermamente le violenze dei manifestanti. "No, senza se e senza ma – ha detto Ruotolo -. Mai violenza. Nessuna violenza può essere giustificata e perciò esprimiamo la nostra solidarietà alle forze dell'ordine e ai giornalisti aggrediti ieri sera nella manifestazione contro il lockdown a Napoli. La città è esasperata. Questo è il momento in cui bisogna garantire il diritto alla salute, la coesione sociale e la tenuta democratica della città" ha dichiarato il senatore.
Due arresti per gli scontri di questa notte a Napoli
La Digos ha arrestato due persone per gli scontri di questa notte a Napoli. Da quanto si apprende, si tratta di due persone già note alle forze dell'ordine: le accuse nei loro confronti sono di violenza e resistenza a pubblico ufficiale. Si registrano infatti due feriti nella Squadra Mobile della Polizia di Stato, mentre un carabinieri ha riportato danni all'udito a causa dell'esplosione di una bomba carta. Le forze dell'ordine sono ancora al lavoro per cercare, grazie anche alle telecamere di videosorveglianza della zona e ai numerosi filmati degli scontri pubblicati in rete, altri partecipanti tra i manifestanti che, con oggetti e armi improprie, hanno assaltato camionette e automobili di polizia e carabinieri intervenuti sul posto.
Carlo Calenda chiede lo scioglimento di Forza Nuova dopo gli scontri
Il leader di Azione, Carlo Calenda, ha chiesto che Forza Nuova, partito di estrema destra, venga sciolto dopo quanto accaduto a Napoli questa notte. Tra i manifestanti che sono scesi in piazza a Napoli questa notte, infatti, si sarebbero infiltrati anche ultras, esponenti della criminalità organizzata locale e appartenenti agli ambienti di estrema destra della città, appunto. "Disperderli-processarli-scioglierli. Con il vigore tipico di uno Stato che si fa rispettare" ha scritto Calenda su Twitter, commentando le parole di Forza Nuova. Il partito di estrema destra, infatti, dopo gli scontri di Napoli ha fatto partire una sorta di "chiamata all'azione": "Da Napoli è partita la rivolta ora tutte le città devono gridare libertà contro chi ci sta riducendo alla fame e tenendo a catena. E solo il primo giorno, è soltanto l’inizio" ha dichiarato Giugliano Castellino, leader di Forza Nuova.
Il ministro Provenzano sugli scontri: "Non c'entrano nulla con il disagio sociale"
Nel corso della trasmissione di Rai Tre "Titolo V", ieri sera, è intervenuto anche il ministro per il Sud e la Coesione territoriale Giuseppe Provenzano, che ha commentato gli scontri che si stavano svolgendo proprio in quel momento a Napoli in seguito alle proteste contro De Luca e il coprifuoco. "Niente può giustificare quello che sta avvenendo a Napoli. E se è mancata la coesione fin qui, va ritrovata nell'immediato per fermare quello che è un pericolo per le persone che stanno manifestando e soprattutto per gli altri" ha dichiarato il ministro. "Massima condanna e solidarietà alle forze dell'ordine e ai cronisti aggrediti – ha aggiunto il ministro Provenzano -. Gli scontri di Napoli non c'entrano nulla con il disagio sociale".
Il sindaco di Napoli: "La situazione ormai è fuori controllo"
Nel corso della manifestazione contro i provvedimenti anti-Covid, poco prima che gli scontri si facessero violenti, il sindaco di Napoli Luigi De Magistris è intervenuto in diretta su Rai Tre, nel corso della trasmissione Titolo V, condotta da Francesca Romana Elisei e Roberto Vicaretti, in onda ogni venerdì in prima serata. Chiamato a commentare le nuove disposizioni varate dal governatore campano Vincenzo De Luca, tra cui il coprifuoco, in vigore proprio a partire dalle 23 di ieri sera, il primo cittadino di Napoli ha commentato: "Sta montando la tensione sociale, l'abbiamo detto in tutti i modi. Il presidente Vincenzo De Luca non ha fatto nulla". Secondo il sindaco De Magistris: "A Napoli la situazione è fuori controllo".
Nicola Morra: "Dietro gli scontri c'è stata una sapiente regia"
Sugli scontri di questa notte a Napoli si è pronunciato anche Nicola Morra, presidente della Commissione parlamentare antimafia, secondo cui quanto avvenuto è frutto di una "sapiente regia". Sugli scontri, Morra ha dichiarato: "Ieri sera a Napoli, nell'irrazionalità di tante persone evidentemente inconsapevoli di quanto stavano facendo, c'era anche una sapiente regia. Accertata la presenza reale di uomini dei clan della Pignasecca, del Pallonetto e dei Quartieri Spagnoli, pur non essendoci fisicamente, c'erano anche con le loro "fesserie" tutti coloro che hanno sempre e soltanto ostentato sprezzo per le evidenze che la realtà ci ha offerto in tutti questi mesi". Secondo Morra, dunque, tra le migliaia di manifestanti scesi in piazza, anche appartenenti alla locale criminalità organizzata, che hanno alzato la tensione e il livello dello scontro. "Li sconfiggeremo con la forza della ragione, con l'evidenza della verità" ha dichiarato Nicola Morra.
Cassonetti dati alle fiamme, segnali stradali divelti: si contano i danni dopo gli scontri
Dalle prime luci di questa mattina, il personale Asia – la società che gestisce i rifiuti a Napoli – coadiuvato dalle forze dell'ordine, che presidiano l'area, sono al lavoro per ripulire la zona di Santa Lucia, teatro dei violenti scontri di questa notte tra le forze dell'ordine e i manifestanti anti-coprifuoco. Tra via Santa Lucia e via Generale Giordano Orsini, si contano i danni: sono tanti i cassonetti dati alle fiamme, i segnali stradali divelti, le transenne utilizzate come armi e abbandonate in terra. Una spazzatrice ripulisce le strade dai numerosi oggetti lanciati contro vetture e camionette di polizia e carabinieri, che questa mattina quasi ricoprivano l'asfalto.
Scontri a Napoli contro De Luca e il coprifuoco: assalto alle forze dell'ordine
Scene di guerriglia urbana quelle che si sono viste questa notte a Napoli, dove migliaia di persone sono scese in piazza per protestare contro il coprifuoco imposto dal governatore campano Vincenzo De Luca per arginare la diffusione del Coronavirus. Ieri, venerdì 23 ottobre, è entrata in vigore l'ordinanza della Regione Campania che istituisce il coprifuoco: esercizi commerciali chiusi dalle 23 alle 5 del mattino. Inoltre, nel pomeriggio, nel corso della sua abituale diretta del venerdì, il governatore De Luca ha annunciato di voler attuare un vero e proprio lockdown in Campania. In serata, dunque, migliaia di persone si sono date appuntamento nel centro antico di Napoli per manifestare dissenso contro i provvedimenti adottati. Quando il corteo è giunto nella zona del Lungomare e di Santa Lucia, dove c'è la sede della Regione Campania, la rabbia è esplosa: i manifestanti hanno assaltato automobili e camionette di polizia, carabinieri e municipale, dando vita a una vera e propria guerriglia che si è protratta a lungo per tutta la notte.