Liste escluse, parla Stefano Caldoro: “Problema politico, accordi aperti fino all’ultima notte”
La sentenza del Tar che ha escluso 4 liste del candidato Sindaco di Napoli Catello Maresca, ha avuto l'effetto di un terremoto tra le fila dei partiti del centrodestra. "Catello Maresca", "Maresca Sindaco", la lista leghista "Prima Napoli" e la lista animalista per ora sono fuori dalla competizione elettorale del 3 e 4 ottobre. Si dovrà attendere la decisione del Consiglio di Stato, l'ultimo grado di giudizio per mettere la parola fine sulla vicenda. Rabbia, rammarico e anche malumore serpeggiano nella coalizione, Fanpage.it ha raggiunto Stefano Caldoro, capo dell'opposizione in consiglio regionale della Campania, per un commento sulla vicenda.
Come giudica questa sentenza?
Intanto speriamo nel Consiglio di Stato, ci sono molti casi in cui è stato ribaltato il verdetto del TAR, aspettiamo per avere un giudizio definitivo. Sul resto purtroppo quando si chiudono le liste all'ultimo momento queste cose possono capitare. C'è delusione e rabbia anche da parte del candidato Sindaco.
C'è un problema politico che ha portato a tutto questo o è un problema organizzativo?
Non direi tanto organizzativo, direi che c'è stato un problema politico, quando tieni gli accordi aperti fino all'ultima notte è un problema politico. Penso alla mancata intesa sulle municipalità ad esempio, c'è il rischio di finire 10 a 0 visto che è un turno secco. Abbiamo deciso di dividerci e ci siamo indeboliti.
L'ultima notte prima della consegna delle liste a Fratelli d'Italia, Nonno e Diodato sono arrivati addirittura alla rissa
C'è stato un problema di scontro in Fratelli d'Italia che ha prodotto effetti negativi, dovuto ai ripescaggi diciamo. A mio parere non c'è stata cattiva fede da parte della componente civica, ma c'è stato un tentativo da parte della componente politica di avere maggior peso. Non c'è stato equilibrio in questo percorso.
E' il problema del progetto Maresca, l'equilibrio tra partiti e civismo, non trova?
Non si è stati capaci di trovare una sintesi adeguata. Non c'è stato accordo politico è sicuro, non è che possiamo nasconderlo.
Che aspettative ha sul pronunciamento del Consiglio di Stato?
Se il Consiglio di Stato ci da ragione tutte le parole usate fino ad ora non servono a niente. Io credo che si possa recuperare una parte delle liste, in alcuni casi si è più vicini a recuperare la lista, in altri casi invece no. In ogni caso se sarà una sentenza negativa dobbiamo lavorare di più, ci vuole maggiore impegno.
Come si recupera in questi ultimi 15 giorni di campagna elettorale?
Dobbiamo raccoglierci tutti intorno al Sindaco, c'è bisogno di una iniziativa unitaria che tenga tutti insieme e che dia entusiasmo. Poi avremo il tempo ognuno di difendere le proprie bandiere e i propri candidati, io sono impegnato per Forza Italia ma questo non vuol dire che non ci sia il tempo per una iniziativa unitaria.
Lei che campagna ha visto fino adesso?
Abbiamo assistito ad una uscita del presidente della Regione caratterizzata dall'arroganza e dalla violenza dei soldi. E' stata fatta una iniziativa dove De Luca ha messo nel banchetto degli alunni il potenziale Sindaco, dicendo "Sono io che faccio le delibere del Comune". De Luca ha detto chiaramente davanti a Manfredi che decide lui fare 5 progetti per Napoli, si tratta di edilizia urbanistica dove la Regione non ha competenze, ma è competenza del Comune. Vuole decidere tutto lui con un ricatto paracamorristico, pensa che i denari della Regione sono i suoi ma sono dei cittadini napoletani e del Comune di Napoli. Devo dire che ho sentito un balbettio da Manfredi. Io conosco le qualità di Manfredi come uomo, che è persona di qualità, come lo è Maresca, come lo è Bassolino, come lo è la Clemente che sta amministrando, almeno questi 4 trovassero l'orgoglio di dire caro De Luca tu sui soldi di Napoli non decidi tu. In primis dovrebbe farlo Manfredi perché è la sua coalizione. Questo è il vero vulnus della campagna elettorale.