Linea 6, la nuova metropolitana di Napoli, ha una storia lunga e travagliata
La Linea 6, la nuova metropolitana di Napoli inaugurata dal sindaco Gaetano Manfredi nel luglio 2024, ha una storia lunga e travagliata. Basterebbero due frasi per descriverla. Una è di Joe Sarnataro, l'alter ego blues di Edoardo Bennato che a quell'opera allora incompiuta dedicò una canzone: «Sotto viale Augusto che ce sta?». L'altra è una formidabile battuta di Alessandro Siani: «Ma sta metropolitana la state facendo o la state cercando?» .
Dalla Ltr, Linea tranviaria Napoli al Tram Sprint fino a Tangentopoli
«Treno leggero» è il modo in cui veniva etichettata. Non una metro come quelle che conosciamo, dunque, ma un treno di superficie, più vicino al tram che al classico metrò. Per questo fu anche ribattezzata Tram Sprint. Un ambizioso progetto iniziale negli anni Ottanta, poi pesantemente ridimensionato dopo lo scandalo Tangentopoli che toccò ovviamente anche i cantieri napoletani.
Antonio Bassolino, nel libro, "Napoli, Italia" racconta la difficoltà nel riprendere l'opera non appena eletto sindaco:
Un'opera ferma da anni, con 300 operai in cassa integrazione. Per di più un'opera molto discutibile. Fondati sono anche gli argomenti che spingono ad abbandonarla. Se vogliamo riprenderla allora è indispensabile modificare e cambiare il progetto. Così poi avviene. È giusto riconoscere che queste ricontrattazioni non sarebbero state possibili senza un atteggiamento serio e responsabile dei sindacati e dei lavoratori interessati […].
Quando si conclude la trattativa si ricomincia su altri binari. La Ltr è diventata ex, ora è la linea 6 della grande metropolitana di Napoli, e a piazza Municipio invece di fermarsi inopinatamente, si ricongiunge con le altre linee e con l'intero circuito.
La ex Ltr ora Linea 6 è stata una manna per i giornalisti di tutta Italia: negli anni Novanta la talpa (ovvero la gigantesca fresa meccanica a piena sezione), che scavava la galleria, si bloccò sotto via Piedigrotta, in una cavità del sottosuolo, determinando la paralisi dei lavori. Qualcuno disse che quella vicenda, realmente accaduta, anni avrebbe ispirato la scena di un film hollywoodiano: "Ocean's thirteen" con Brad Pitt e George Clooney. Chissà se è vero. Nel 2007 l'apertura di quattro fermate, da Mostra a Mergellina e tempi d'attesa lunghissimi. Poi, il crollo di Palazzo Guevara di Bovino alla Riviera di Chiaia, un nuovo stop e un reset del progetto. Fino ad arrivare ad oggi, anno 2024.
La nuova Linea 6 della metropolitana di Napoli
Appena trent'anni per realizzarla e oggi – forse – si vede la luce. La Linea 6 collega piazza Municipio con Chiaia e Fuorigrotta. Alle stazioni già presenti, ma per molti anni chiuse, nel quartiere di Fuorigrotta, Mostra, Augusto, Lala e Mergellina, si aggiungono Arco Mirelli, San Pasquale, Chiaia e Municipio. La linea, lunga 6 chilometri, ha un tempo di percorrenza di 15 minuti. Inizialmente il servizio sarà attivo dalle ore 7 alle 15.30 con 5 treni in circolazione. Dal 2025 saranno progressivamente inseriti 22 nuovi treni che sta realizzando Hitachi Rail.
La stazione Municipio consentirà l'interscambio con la linea 1 della metro e con la funicolare Centrale, oltre che l'agevole raggiungimento di traghetti e aliscafi per le isole; le stazioni Chiaia e San Pasquale consentono di raggiungere la funicolare di Chiaia; le stazioni Lala, Augusto e Mostra permettono il raggiungimento della linea Cumana. Tutte le stazioni, ad eccezione di Arco Mirelli e Municipio, consentiranno, inoltre, l'interscambio con la linea 2 della metro e il collegamento con il servizio di trasporto urbano su gomma e con le aree di stazionamento dei taxi.
Le stazioni della linea 6, anche grazie alle opere esposte al loro interno, rappresentano ulteriori tasselli delle così dette ‘stazioni dell'arte' della metropolitana cittadina. La stazione di San Pasquale porta la firma dell'architetto italo-sloveno Boris Podrecca che ha voluto esaltare il rapporto con il mare e ha voluto rendere omaggio a Benedetto Croce, nel 150esimo anniversario dalla nascita.