L’inchiesta Alfieri si allarga: altri 6 indagati. Perquisizioni per Luca Cascone, consigliere regionale fedelissimo di De Luca
Si allarga l'inchiesta su appalti e politica che nel Salernitano ha portato all'arresto di Franco Alfieri, sindaco di Capaccio-Paestum e presidente della Provincia, fedelissimo di Vincenzo De Luca. Oggi la Guardia di Finanza ha proceduto ad altre perquisizioni e acquisizioni atti a Palazzo Sant'Agostino, sede degli uffici provinciali. Perquisizioni in atto anche negli uffici del consigliere regionale Luca Cascone. A quanto trapela sarebbero «vicende collegate ma distinte» dall'inchiesta che ha coinvolto il sindaco di Capaccio-Paestum.
Il decreto di perquisizione e di ispezione della Procura di Salerno, riguarda sei indagati: oltre allo stesso Cascone, di 50 anni; Andrea Campanile (27 anni), componente dello staff del sindaco Alfieri; Angelo Michele Lizio, direttore settore Viabilità della provincia di Salerno; Nicola Aulisio, dirigente della società della Cogea Impresit; Federica Turi , responsabile dell'area Manutenzione del Comune di Capaccio e Giovanni Vito Bello, responsabile dell'area Lavori Pubblici del comune di Capaccio. Tutti sono indagati, a vario titolo, per turbata libertà degli incanti in concorso e per turbata libertà del procedimento di scelta del contraente.
Chi è il consigliere regionale Luca Cascone
Cascone è un personaggio politico di assoluto rilievo nel quadro della maggioranza che sostiene De Luca alla Regione Campania. Classe 1974, nato a Pagani, ingegnere, è da sempre ritenuto uno dei riferimenti della maggioranza a trazione deluchiana sulla questione trasporti.
Eletto nella circoscrizione elettorale di Salerno per la lista civica "De Luca Presidente" è attualmente Presidente della IV Commissione Consiliare permanente della Regione che si occupa di Urbanistica, Lavori Pubblici e Trasporti. Nel 2020 Cascone fu indagato in un'inchiesta su presunti illeciti nella realizzazione dei Covid Hospital a Ponticelli, Salerno e Caserta.
È lo stesso consigliere regionale salernitano che, poco fa, sui social, conferma l'acquisizione degli atti e dice di essere tranquillo rispetto all'azione degli inquirenti:
Dopo le diverse “imprecise” anticipazioni giornalistiche siamo arrivati all'acquisizione di documenti.
La migliore occasione non solo per spiegare nell'unica sede competente i miei comportamenti, ma anche per dimostrare il supporto fattivo spesso lontano dai riflettori.
Fiducia assoluta che tutto ciò si chiarirà al più presto perché – nonostante ci sia chi specula su tutto – sono sereno, anzi serenissimo, io sono una persona perbene!
Totale fiducia nell’attività degli inquirenti e della magistratura.
Il mio unico pensiero va alla mia famiglia cui – mio malgrado – creo preoccupazioni di cui si farebbe volentieri a meno.
Cosa riguarda e chi coinvolge l'inchiesta su Franco Alfieri
La mattina di giovedì 3 ottobre Franco Alfieri, 59 anni, attuale sindaco di Capaccio-Paestum e presidente della Provincia di Salerno è stato arrestato e tradotto in carcere a Fuorni (Salerno) dalla Guardia di Finanza. Le accuse a suo carico pesanti: avrebbe truccato, in concorso con altri, le procedure di assegnazione di due appalti banditi dal Comune in modo da favorire una ditta a discapito delle altre. In cambio, la società aggiudicataria avrebbe affidato in subappalto dei lavori ottenuti a Battipaglia alla società che farebbe capo al sindaco. L'inchiesta ha portato in tutto alle misure cautelari per 6 persone. Nei giorni a venire Alfieri stato interrogato, ha risposto alle domande, ma il gip ha confermato la custodia cautelare in carcere, non concedendo nemmeno gli arresti domiciliari.
L'esponente del Partito Democratico era diventato noto alle cronache nazionali nel 2016, quando era primo cittadino di Agropoli, per la battuta sulle "fritture di pesce" pronunciata da De Luca. Il Pd, appreso dell'arresto, ha sospeso il suo iscritto. Il Prefetto lo ha poi sospeso dalle cariche di sindaco e presidente di Provincia.
È opinione di molti analisti politici che le indagini che coinvolgono Alfieri a Salerno, Giovanni Zannini, altro consigliere deluchiano, a Caserta e ora questa vicenda – dai contorni tutti da chiarire – di Cascone, potrebbero mettere una pietra tombale su ogni ipotesi di ricandidatura di Vincenzo De Luca per un terzo mandato da Presidente della Regione Campania nel 2025, ipotesi che peraltro la maggioranza Schlein del Pd già esclude a priori.