Lina Sastri sale sul palco e ricorda il fratello Carmine, morto un anno e mezzo fa
Nel gennaio del 2021 Lina Sastri veniva raggiunta da una notizia devastante: il fratello Carmine, 73 anni, non c'era più. L'uomo era deceduto per complicanze relative al Covid in ospedale, nel pieno di una pandemia che non lasciava spazio né all'estremo saluto né ad una funzione di commiato. Ieri, nel cortile del Palazzo Reale di Capodimonte, nell'ambito del Campania Teatro Festival, sulle note di Massenet e Mozart col duo di Ciro Cascino e Gennaro Desiderio, Sastri ha portato in scena la lettura drammatizzata de ‘La mancanza', il testo che ha scritto proprio sulla malattia e sulla morte del fratello.
«È un diario scritto nel tempo in cui è tutto vero, testimonianza del dolore e di una perdita». Parte dal 2013, con la drammatica corsa notturna in ospedale, nel giorno in cui all'uomo viene diagnosticata un'emorragia cerebrale, che lo lascerà menomato. Poi la lotta contro un tumore, nel 2017, per arrivare al gennaio 2021 con la morte per Covid in un reparto dove nessuno può entrare, mentre sono vietati anche i funerali: «Non è umano non poter onorare i propri morti, è una cosa atroce».
Lina Sastri racconta del fratello «pirata e un Peter pan», amante del viaggio, «elegante, bello, pieno di donne e amante dell'avventura, latitante dalla vita e dalle responsabilità». Poche ore dopo la sua scomparsa, l'attrice, cantante e regista napoletana aveva ricordato così il fratello:
Carmine non può morire. È indimenticabile. Era un Re. Un gigante. Un Eroe romantico. Ogni immagine di bellezza lo rispecchierà.Ogni nota di Mozart farà risuonare la sua felicità. Ogni brillante ispirazione lo risveglierà. Ogni rischiosa azione lo ricorderà. E creerà un ristorante in cielo. Carmine non può morire. È indimenticabile.