Lidi senza concessione, il giudice revoca i sigilli: “Legge italiana diversa da quella europea”
Sono stati dissequestrati, e quindi potranno riaprire i battenti, due stabilimenti balneari di Castel Volturno, nella provincia di Caserta, ai quali la Guardia di Finanza aveva apposto i sigilli lo scorso 14 aprile per occupazione abusiva di suolo demaniale, dal momento che era stato riscontrato che entrambe le attività commerciali avessero la concessione scaduta. Il tribunale di Santa Maria Capua Vetere ha però riscontrato una disuguaglianza tra la norma europea, che è stata applicata per chiudere i due lidi, e quella italiana, che invece è stata seguita dai due gestori, dando così ragione a questi ultimi. I gestori degli stabilimenti, infatti, hanno sempre affermato che la concessione si rinnovasse automaticamente, tramite tacito consenso, senza che ci fosse bisogno di un documento scritto, mentre la normativa europea prevede che, per ogni rinnovo, ci sia il consenso scritto dell'ente competente, in questo caso l'amministrazione comunale, che deve concedere l'occupazione demaniale.
Luigi Romano, legale di tre stabilimenti afferenti ad Assodemaniali Campania, associazione di categoria, si è dichiarato "profondamente soddisfatto dell'accoglimento delle nostre ragioni di merito ed attendiamo la pubblicazione delle motivazioni. Siamo nella legittima convinzione che i balneari si avvalgono di norme di legge italiane che sono state, si, dichiarate incompatibili con la normativa europea, ma che nessun giudice civile o amministrativo ha disapplicato a seguito di una richiesta. Gli imprenditori italiani non possono pagare l'inerzia del legislatore nell'adeguare la norma interna a quelle europea".