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Lidi balneari e ristoranti abusivi: sequestri lungo tutta la costa della Campania

Maxi operazione della Guardia di Finanza, il maggiore Amoroso a Fanpage.it: “Occupati abusivamente 82mila metri quadri che saranno restituiti allo Stato”.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Le Fiamme Gialle in uno degli stabilimenti balneari sequestrati
Le Fiamme Gialle in uno degli stabilimenti balneari sequestrati

Stabilimenti balneari e ristoranti in riva al mare abusivi e in zone ad alta vocazione turistica. Quasi 82mila metri quadri di litorale sotto sequestro e che dunque sarà restituito allo Stato italiano: da nord a sud della costa tirrenica della Campania, una enorme operazione della Guardia di Finanza, denominata non a caso Playa Bonita, ha visto emergere una serie enorme di strutture per l'accesso o direttamente sulle spiagge pubbliche senza alcun diritto o concessione. Scoperta che ha fatto scattare così anche controlli dal punto di vista fiscale per quanto riguarda in alcuni casi il mancato pagamento di Imu e Tari.

Le verifiche hanno riguardato stabilimenti balneari e ristoranti sulle coste di tutta la Campania
Le verifiche hanno riguardato stabilimenti balneari e ristoranti sulle coste di tutta la Campania

Indagini che hanno visto la partecipazione del Reparto Operativo Aeronavale di Napoli ed i militari della Stazione Navale di Napoli e Sezione Operativa Navale di Salerno, oltre a personale dell'Agenzia delle Entrate e dell'Agenzia delle Dogane. "Una operazione che in gergo si chiama "Alto Impatto" e che ha riguardato vari punti della costa campana", ha spiegato a Fanpage.it il maggiore Nicola Amoroso, "e ci ha permesso di mettere sotto sequestro 82mila metri quadri demaniali. Dopo le dovute bonifiche, le aree occupate abusivamente verranno restituite ai comuni e dunque allo Stato italiano". I controlli hanno riguardato infatti l'intera costa tirrenica della Campania: dalla foce dell'Agnena a Caserta e via via scendendo attraverso il litorale domizio, la costa partenopea e vesuviana, fino a quella salernitana del Cilento e della Piana del Sele, arrivando anche a Paestum Capaccio ed Ascea Marina.

Uno dei 12 stabilimenti sequestrati dalla Guardia di Finanza
Uno dei 12 stabilimenti sequestrati dalla Guardia di Finanza

Complessivamente, sono state scoperte 12 strutture mai accatastate e che non avevano mai pagato né l'Imu né la Tari tra il 2018 ed il 2022, per una cifra complessiva pari a 1 milione e 760 mila euro. Non solo: in altri stabilimenti balneari e ristoranti, sono state riscontrate varie irregolarità finanziarie che hanno fatto scattare altri 100mila euro di multe varie. Complessivamente, al termine dell'operazione, sono state denunciate 61 persone che, a vario titolo, dovranno rispondere di reati urbanistici ed ambientali, nonché per occupazione abusiva del demanio marittimo e fluviale, con strutture potenzialmente pericolose dal momento che, spiega la Guardia di Finanza, sono state realizzate in aree già notevolmente compromesse dal punto di vista idrogeologico.

I sigilli posti ad uno degli stabilimenti sequestrati dalle Fiamme Gialle
I sigilli posti ad uno degli stabilimenti sequestrati dalle Fiamme Gialle
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