Licenziati i 155 dipendenti dell’Ipercoop di Afragola: “Si rischia una bomba sociale”
Una doccia gelata quella arrivata venerdì scorso, in tarda serata, per 155 lavoratori dell'Ipercoop di Afragola: la GDM ha infatti annunciato loro che dopo oltre un anno di cassaintegrazione, arriveranno i licenziamenti. Per tutti i dipendenti, dunque, un Natale che sarà amarissimo. Una nuova bomba sociale che si sgancia su Napoli, proprio poche settimane dopo la chiusura di un'altra lunga vertenza, quella degli operai dell'ex stabilimento Whirlpool, riassorbiti dalla Tea Tek.
Per 155 persone un'autentica mazzata. Ora la palla passa ai sindacati, che hanno già annunciato battaglia. Luana Di Tuoro, segretaria Filcams – CGIL della Campania, ha spiegato a Fanpage.it che "le lettere di licenziamento sono arrivate di venerdì sera alle 21, una roba del genere in tanti anni di esperienza non l'avevo mai vista. Parliamo di 155 persone, per la maggior parte donne, monoreddito e perfino part-time. Parliamo di un settore sociale già fragile di suo, oltre a tutto l'indotto, visto che in quell'ipermercato lavorano molte aziende locali".
Di Tuoro ha quindi aggiunto che "abbiamo formalmente chiesto un tavolo ministeriale, per vedere se il ministero convoca le parti con Regione Campania ma anche con Coop Alleanza 3.0, che è la vera responsabile di tutto. Noi richiamiamo alla responsabilità sociale ed etica la Coop, che è la proprietaria tramite IGD (Immobiliare Grande Distrubuzione, ndr) dell'ipermercato, e che quindi da un lato fa l'immobiliarista, dall'altro lato ha ceduto l'ipermercato con tutti i dipendenti ad un imprenditore evidentemente poco affidabile, perché ovvio che poi se se non c'è la salvaguardia del livello occupazionale parliamo di inaffidabilità totale".
Si annunciano, insomme, lunghe settimane di vertenza. "I lavoratori si sono riuniti in assemblea martedì", ha aggiunto ancora Luana Di Tuoro a Fanopage.it, "poi da mercoledì invece hanno iniziato a manifestare e penso che non scioglieranno il presidio finché non arriva almeno la convocazione del tavolo da parte del Ministero, che deve fare la sua parte e garantire il lavoro come sancisce la Costituzione. Soprattutto quando", ha concluso, "parliamo di grandi gruppi che vengono nel territorio, usufruiscono di soldi dei fondi europei, e poi all'improvviso vanno via. C'è un tema da capire e da sviluppare, ma soprattutto da affrontare".