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Libero don Michele Barone, prete condannato a 12 anni per lesioni su una 13enne durante esorcismi

Torna libero don Michele Barone, l’ormai ex prete della diocesi di Aversa (Caserta) condannato a 12 anni per maltrattamenti e lesioni su una 13enne, avvenuti durante esorcismi non autorizzati. Per l’ex sacerdote è in corso il processo di secondo grado. In primo grado condannati anche i genitori della ragazza, che era stata affidata al prete perché ritenuta indemoniata.
A cura di Nico Falco
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Torna libero, dopo tre anni di detenzione tra carcere e domiciliari, Michele Barone, ex sacerdote della diocesi di Aversa (Caserta), condannato in primo grado a 12 anni di reclusione per lesioni e maltrattamenti su una 13enne, avvenuti durante riti di esorcismo che non erano stati autorizzati dalla Chiesa. La decisione della Corte di Appello di Napoli, davanti a cui si sta svolgendo il processo di secondo grado, che ha ritenuto insussistenti le esigenze cautelari di ogni restrizione alla libertà personale; la prossima udienza del procedimento sarà a settembre.

Barone, assistito dall'avvocato Maurizio Zuccaro, non è più sacerdote dal maggio 2019, quando papa Francesco aveva decretato la dimissione dello stato clericale. L'ex sacerdote fu arrestato nel febbraio 2018 dalla Squadra Mobile di Caserta, bloccato nell'aeroporto di Capodichino, a Napoli, di ritorno da un viaggio religioso a Cracovia, in Polonia; era insieme ai genitori della 13enne, anche loro finiti in manette e accusati di maltrattamenti. Dalle indagini, coordinate dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere, era emerso che i due si erano rivolti al prete, allora in servizio al Tempo di Casapesenna (Caserta), ritenendo che la figlia fosse indemoniata; per questo motivo la ragazzina, che soffriva di problemi mentali, era stata sottratta alle cure dell'ospedale Bambino Gesù di Roma, dove era in cura, e sottoposta a dei riti di esorcismo senza autorizzazione della Chiesa.

Don Barone condannato a 12 anni per violenze su una 13enne

Nel febbraio 2020 era arrivata la sentenza di primo grado, davanti al tribunale di Santa Maria Capua Vetere: condanna a 12 anni di carcere per maltrattamenti e lesioni alla 13enne e l'assoluzione dall'accusa di violenza sessuale nei confronti di due maggiorenni, per la quale i pm avevano chiesto 22 anni di reclusione. Barone era rimasto in carcere fino al marzo 2020, quando era stato sottoposto ai domiciliari, dove si trovava fino ad ora. Anche i genitori della 13enne sono stati condannati, il padre a 4 anni e 6 mesi e la madre a 4 anni.

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