L’ex pugile Cardamone, da campione del mondo a muratore: “Nessuno mi ha aiutato”
Nel 1992 è stato campione italiano, un anno dopo campione europeo e nel 1998 campione del mondo WBU (titolo non riconosciuto in Italia). Oggi, appesi i guantoni al chiodo, Agostino Cardamone, 57 anni, l'ex pugile irpino categoria pesi medi soprannominato "il martello di Montoro", per tirare avanti, è tornato anche al suo vecchio mestiere, quello del carpentiere. Colpa anche della pandemia Covid, che ha messo a dura prova la sua palestra, dove fa l'istruttore di pugilato, a San Michele di Serino, piccolo centro della provincia di Avellino.
"In un modo devo pur mangiare – ha raccontato in una intervista al Corriere del Mezzogiorno – nessuno mi è venuto incontro, nessuno mi ha aiutato e allora sono tornato a fare il muratore". Oggi lavora in un cantiere di Prata di Principato Ultra ma, per l'età e soprattutto per gli acciacchi fisici dovuti alla carriera agonistica, non riesce a farlo tutti i giorni. Ha avuto un aiuto da qualche amico, racconta, ma si aspettava che il Comune di Montoro lo contattasse, magari per sostenere le spese della palestra, dove allena sette ragazzi e dove i costi di gestione, col calo di lavoro, sono diventati proibitivi.
"Da professionista vivevo con i guadagni della boxe – continua – sono riuscito a comprare un terreno a Montoro e a costruirmi casa, ma poi chiaramente non ce la faccio ad andare avanti: ho bisogno di guadagnare". L'ideale sarebbe proseguire nel mondo del pugilato, magari come tecnico nella Federazione. "Non chiedo l'elemosina a nessuno, ma sono restato nel mio paese perché amo le mie radici – conclude – non voglio il reddito di cittadinanza: preferisco andare a lavorare quando posso e quando le mie condizioni fisiche me lo consentono. C’è grande amarezza: speravo di aver dato tanto per la mia terra, ma al momento in cambio non ho ricevuto nulla".