L’ex Funivia di Posillipo diventa un ristorante stellato affacciato su Napoli dopo 30 anni di abbandono
L'ex funivia di Posillipo diventerà un ristorante stellato, con terrazza panoramica e vista mozzafiato sul Golfo di Napoli incorniciata tra Nisida e Bagnoli. Aggiudicato il bando della Mostra d'Oltremare, proprietaria del sito, per la vendita del complesso dell'ex stazione, che si trova in via Manzoni 310, sul promontorio di Posillipo. La vecchia funivia che collegava i Campi Flegrei alla parte alta della collina di Posillipo non era più funzionante dagli anni '60. La stazione superiore, oggi sul mercato, fu affittata per un certo periodo come ristorante, chiuso poi negli anni '90. Da allora, l'edificio, vincolato dalla Soprintendenza, è stato abbandonato al degrado.
Funivia di Posillipo abbandonata da 30 anni
Tre piani sul promontorio di Posillipo, con terrazze, giardini e locali, circondata da un'area verde di mille metri quadrati, l'ex stazione di Posillipo Alta si candida a diventare un grande polo di attrazione della zona. Per la riqualificazione dell'immobile, abbandonato al degrado dagli anni '90, sono arrivate alla Mostra d'Oltremare diverse offerte da parte di titolari di esercizi di ristorazione. La gara è stata aggiudicata proprio ad uno di questi ultimi, l'imprenditore napoletano, Salvatore Maresca, proprietario del vicino ristorante Riserva Rooftop.
Maresca ha presentato un progetto convincente di riqualificazione per rilanciare l'antico sito e trasformarlo in un grande ristorante, con sala bar, che potrà ospitare eventi e ricevimenti.
«Siamo molto contenti che un bene storico della città abbandonato da tempo possa rinascere – spiega a Fanpage.it Francesco De Giovanni, consigliere della I Municipalità di Chiaia-Posillipo – Ci auguriamo che l'ex funivia possa essere oggetto di un progetto di riqualificazione di ampio respiro, per rivitalizzare la zona e riaprire finalmente al pubblico il sito da troppi anni abbandonato al degrado».
La Mostra d’Oltremare, società con socio di maggioranza il Comune di Napoli, ha deciso di mettere sul mercato l’immobile perché ritenuto “non strategico per il proprio programma di sviluppo”. La Soprintendenza ha dato l’ok alla vendita nel 2014, con alcune prescrizioni “al fine di assicurare la conservazione, l’integrità del bene nonché di garantire il ripristino delle originarie caratteristiche architettoniche degli edifici”. Tra queste, il ripristino dello stato dei luoghi. Ma sarà la stessa Mostra ad abbattere gli abusi realizzati prima della stipula del contratto definitivo di compravendita.