Lettera di una lavoratrice: 10 anni senza mai lamentarmi. Al primo problema è arrivato il licenziamento
Sfruttamento sul luogo di lavoro non significa soltanto tante ore di lavoro e retribuzione non all'altezza. Ma anche che in un momento di difficoltà l'azienda per la quale hai dato tanto, forse tutto, ti volta la faccia. E ti licenzia. «Sono una donna ormai di 56 anni» ci scrive O., napoletana. «ho lavorato come commessa in alcuni settori e sono stata sempre molto disponibile. L'ultimo è stato in una gioielleria di Napoli per ben 10 anni».
La signora spiega a Fanpage.it l'accaduto:
Lavoravo 8/12 ore al giorno perché alcuni giorni andavamo centro ingrosso per gioielleriea fare ordini. Lasciavo i miei bambini con nonna e baby sitter, da più grandicelli in istituti privati perché facevano più ore e potevo dedicarmi al lavoro.
Sono stata retribuita benino per quello che facevo. Ovviamente in nero. Per scelta del titolare. Dopo quasi undici anni di lavoro ho avuto problemi in famiglia e non ero più disponibile oltre le otto ore lavorative, la mia titolare pensò bene di licenziarmi.
Chi lavora in nero non ha diritti e può essere sbattuto fuori da un momento all'altro. Può far causa di lavoro, ovviamente. Ma i tempi della giustizia sono lunghi e le spese spesso insostenibili. Il finale della storia è amarissimo:
Dopo alcuni mesi chiesi la liquidazione e mi fu risposto che non mi spettava. Ogni mese guadagnavo 900 euro e parliamo dal 1998 al 2008. Ho fatto causa, è durata circa 3 anni e finalmente l'ho vinta: 110mila euro. Ma non ho percepito nulla e sono ancora in attesa.