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Giuseppe Fusella e Tullio Pagliaro uccisi a Ercolano

Omicidio Ercolano, lettera dei parenti dell’assassino: “Perdono, gesto inspiegabile e imperdonabile”

La moglie e la figlia di Vincenzo Palumbo, il camionista in carcere per la morte di Tullio Pagliaro e Giuseppe Fusella, hanno affidato al parroco una lettera destinata ai familiari delle due vittime con cui si dicono “vicini nel dolore” e chiedono nuovamente scusa per quel “gesto inspiegabile e imperdonabile”. La missiva, apprende Fanpage.it, non sarebbe ancora stata consegnata.
A cura di Nico Falco
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"Nonostante l'enorme macigno che vivete, la sofferenza e la rabbia, spero che queste parole possano essere accolte, perché sono state dettate dal dolore e dalla vergogna per un gesto inspiegabile e imperdonabile". In una lunga lettera, scritta a mano e affidata al parroco, la moglie e la figlia di Vincenzo Palumbo, il camionista in carcere per l'omicidio di Tullio Pagliaro e Giuseppe Fusella, hanno chiesto ancora una volta perdono alle famiglie dei due ragazzi uccisi, dicendosi anche loro distrutti dal dolore e vicini nel lutto. A quanto apprende Fanpage.it, la missiva non sarebbe stata ancora consegnata alle famiglie Pagliaro e Fusella da un sacerdote incaricato di farlo.

Le due donne erano in casa al momento della tragedia, nella notte tra il 28 e il 29 ottobre, quando il 53enne è uscito in piena notte sul balcone e ha esploso 11 colpi di pistola contro l'automobile, in movimento, in cui c'erano i due ragazzi.
Un gesto, spiegherà lui dopo, dettato dalla paura di venire aggredito da quelli che riteneva fossero due ladri. In realtà, hanno appurato poi i carabinieri, Tullio e Giuseppe non erano mai scesi dalla Fiat Panda Bianca, stavano semplicemente percorrendo via Marsiglia quando sono stati investiti dalla scarica di proiettili esplosi con traiettoria dall'alto verso il basso.

Tullio Pagliaro e Giuseppe Fusella
Tullio Pagliaro e Giuseppe Fusella

La lettera della famiglia Palumbo ai familiari di Tullio e Giuseppe

"Non siete soli – scrivono la moglie e la figlia di Palumbonoi vi siamo vicini, addolorati e mortificati perché solo lontanamente possiamo immaginare quanto dolore si possa sperimentare nel non vedere ornare mai più una persona amata. Un dolore causato da un membro della nostra famiglia.

Vi chiediamo enormemente scusa. Chi ha commesso questo gesto verrà punito dinanzi a Dio e davanti alla legge. Nonostante questo non potrà mai ridarvi la persona amata che avete perso, confidiamo che tale giustizia possa quietare i vostri animi e cuori che attualmente sono disperati e persi".

Giovani uccisi ad Ercolano, ai funerali rabbia e lacrime

I funerali dei due ragazzi si sono tenuti ieri a Portici, la cittadina del Napoletano in cui entrambi vivevano, il rito è stato officiato da don Mimmo Battaglia, arcivescovo di Napoli; per la giornata il sindaco Enzo Cuomo ha proclamato il lutto cittadino. La chiesa di San Ciro era gremita, tra conoscenti e anche semplici cittadini rimasi colpiti da una tragedia che ad oggi non trova spiegazione. Le bare sono state accolte da un lungo applauso.

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