Le parole di Gino Strada al Politeama: “La guerra com’è”, Elio Germano e Teho Teardo a favore di Emergency
«R1pud1a»: uno spettacolo teatrale con due pilastri. Il primo è l'articolo 11 della Costituzione Italiana che «ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e mezzo di risoluzione delle controversie internazionali» , unito alle parole di uno che la guerra l'ha vista, vissuta e nei confitti ha scelto di fare l'unica cosa giusta: salvare le vite messe in pericolo dalle bombe, dalle mine, dai proiettili, senza curarsi delle fazioni. Parliamo di Gino Strada, il medico chirurgo di guerra fondatore dell'organizzazione non governativa "Emergency", morto nel 2021. Le parole di Gino Strada risuoneranno oggi, sabato 18 gennaio al Teatro Politeama di Napoli con lo spettacolo "La guerra com'è" a favore di Emergency: accompagnato dalla musica di Teho Teardo, l’attore Elio Germano darà corpo e voce al libro di Strada “Una persona alla volta” in cui il fondatore della ong racconta l’impegno contro la guerra.
Lo spettacolo sarà anche un modo per ribadire il "no" alla guerra e rilanciare la campagna della ong: «in un periodo storico in cui la guerra sembra inevitabile e sono 56 i conflitti aperti nel mondo, l’appello di Emergency diffonde il messaggio dell’articolo 11 della nostra legge fondamentale dello Stato, che dice una cosa bellissima: l’Italia non vuole più fare la guerra, la ripudia». L'appuntamento è alle ore 21 al Teatro Politeama, in via Monte di Dio, 80 a Napoli e l’80% dell’incasso, al netto di tutte le spese vive e le imposte, sarà destinato a Emergency.
Scrive Gino Strada in “Una persona alla volta”:
Gli impegni internazionali, gli equilibri geopolitici, la deterrenza… persino i posti di lavoro vengono evocati da decenni per dire che no, non è possibile togliere soldi alla guerra. E invece un modo diverso di vivere su questo pianeta è possibile. È possibile vivere in una società che rispetta alcuni principi, indiscutibili e non negoziabili: i diritti umani. Non è una questione di risorse che mancano, ma di scelte che non si fanno.
È arrivato il momento di decidere che priorità ci diamo come società: la vita delle persone o la guerra? Salute, istruzione gratuita, un lavoro dignitoso e protezione o fame e sofferenza per molti? Non è troppo tardi per andare in una direzione più giusta.
Elio Germano spiega di essere stato convinto dalla forza della campagna e del testo: «Un libro forte e semplice nel linguaggio – racconta – che restituisce la voce di Gino, il modo di dire le cose di una persona molto competente che ha vissuto esperienze importanti e non può fare a meno di raccontarle, senza retorica. Il racconto di chi la guerra l’ha vissuta dalla parte di chi ricuce, di una persona che non è interessata ai colori degli schieramenti, ma a rimettere insieme pezzi di umanità scomposta, è una cosa forte e rivoluzionaria in questo momento storico».