Le parole del geologo Mario Tozzi sui Campi Flegrei: “Bisognava fare in modo di non accentrare popolazione lì”

Mario Tozzi, geologo, divulgatore, autore televisivo, uno dei volti e delle voci più autorevoli in Italia su questo fronte, sulla questione Campi Flegrei non ha mai cambiato opinione. Nei giorni scorsi le sue parole sulla possibile eruzione flegrea con una potenza «peggiore di quella che distrusse Pompei» sono circolate molto, in concomitanza con le scosse di terremoto nella caldera tra Napoli e provincia.
A Fanpage nel maggio 2024, subito dopo la scossa 4.4 Tozzi spiegò la situazione con parole molto chiare e condivisibili: il rischio c'è, si conosce da anni, occorre esserne consapevoli. E non è stato fatto abbastanza per mitigarlo. Le parole chiave sono sempre le stesse: creazione di vie di fuga, esercitazioni di massa, consapevolezza e cultura del rischio nell'area «più pericolosa d'Italia per le eruzioni vulcaniche». A Fanpage.it il geologo spiegò: «La conoscenza del rischio era chiara. Non doveva venire lì così tanta gente. Più di mezzo milione di persone sono a rischio».
Se ci dovesse essere un'eruzione che si prepara, noi avremo almeno 72 o più ore per poterla prevedere, dunque ci sarebbe tutto il tempo di mettere in atto i piani di evacuazione, a patto che questi siano stati adeguatamente esercitati, cosa che è avvenuta in maniera non continuativa come si sarebbe dovuto fare. […]
Per ciò che riguarda le persone, se hai costruito bene allora il problema dal punto di vista sismico non c'è, perché con queste magnitudo una casa costruita bene non subisce neanche danni considerevoli.
Il problema è che lì le case sono costruite male e ristrutturate peggio, quindi andrebbe fatta una revisione di tutti gli edifici perché non abbiano a subire danni, addirittura feriti, con queste scosse anche se non così grandi di magnitudo.
Scosse ripetute sullo stesso edificio danneggiato naturalmente possono avere un effetto peggiore che una singola scossa molto forte, specialmente se sono ripetute molto nel tempo.
Quella è la zona più pericolosa per eruzioni d'Italia e dunque lì bisogna stare attenti. Bisognava probabilmente non andare a vivere in così tanti in quel posto, anche se ci si vive da 2000 anni. Bisognava anzi fare in modo di non accentrare popolazione lì.