video suggerito
video suggerito
Morte Papa Francesco

Le intense frasi di Papa Francesco su Napoli e i napoletani

Papa Francesco è stato solo due volte a Napoli durante il suo pontificato. Ma sono bastate per dire che ha avuto un rapporto intenso con la città e soprattutto con chi la vive: i napoletani.
0 CONDIVISIONI
Papa Francesco durante la visita pastorale del 2015 a Napoli
Papa Francesco durante la visita pastorale del 2015 a Napoli
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

Chissà. Forse l'argentino del barrio Flores sentiva un po' sua la città che un altro argentino, non certo un santo, lo idolatra, invocandolo e riproducendolo su maglie, santini, mura. O chissà, forse rivedeva nel caos partenopeo la vita brulicante dell'avenida Rivadavia che taglia Buenos Aires da levante a ponente.

Le due visite di Papa Francesco a Napoli

Papa Francesco è stato a Napoli poche volte: il Pontefice Francesco è venuto all'ombra del Vesuvio in visita pastorale in sole due occasioni. La prima è stata però intensissima: anno 2015, il 21 marzo. Atterrò in elicottero a Pompei, si recò al Santuario della Madonna del Santo Rosario, lì dove si fa la Supplica e poi a Scampia, per un incontro coi ragazzi. Celebrazione eucaristica in piazza Plebiscito, visita al carcere di Poggioreale, pranzo coi detenuti, visita al Duomo e al Sangue di San Gennaro (lì ci fu il celebre "assedio" delle monache di clausura) e poi incontro con gli ammalati alla chiesa del Gesù Nuovo e infine incontro coi giovani al Lungomare Caracciolo. Una giornata densissima di impegni. L'impegno del 2019 fu diverso: Bergoglio prese parte ad un convegno organizzato dai Padri Gesuiti alla Pontificia Facoltà Teologica di Posillipo.

Il Papa arrivato in elicottero a Pompei. Alle spalle, il Vesuvio
Il Papa arrivato in elicottero a Pompei. Alle spalle, il Vesuvio

Le frasi, bellissime, su Napoli e i napoletani di Papa Francesco

Il mondo intero ha riconosciuto a Bergoglio – non solo oggi che non c'è più, ma anche in vita – una enorme intensità comunicativa, grande empatia e schiettezza nell'eloquio, pubblico ma anche privato. Limitandoci ai discorsi del Pontefice morto nell'aprile 2025 ci sono tre frasi potenti che mostrano il suo interesse per Napoli e il suo affetto per i partenopei. Sono state tutte pronunciate nel discorso di Scampia.

La prima è forse la più bella e infatti molti la ricordano oggi: «La vita a Napoli non è mai stata facile, però non è mai stata triste! È questa la vostra grande risorsa: la gioia, l'allegria». È il discorso in cui parlò della camorra e della corruzione che "spuzza", ispanismo fra i tanti dei suoi 12 anni di pontificato.
Per Papa Francesco  – e questa fu un'altra frase molto bella – «Napoli è sempre pronta a risorgere, facendo leva su una speranza forgiata da mille prove. […] La sua radice risiede nell’animo stesso dei Napoletani, soprattutto nella loro gioia, nella loro religiosità, nella loro pietà».

E infine, congedandosi, un augurio affettuoso e dolce che mostra anche l'affinità dell'argentino, appassionato di musica, alla lingua partenopea:  «Vi auguro di andare avanti […] nell'accoglienza di tutti quelli che vengono a Napoli da qualunque Paese: siano tutti napoletani, imparino il napoletano che è tanto dolce e tanto bello!».

Le dichiarazioni d'affetto ai napoletani di Papa Francesco

«Napoletano, mio amico!»:  così Papa Francesco si rivolse ad un consigliere comunale, Luigi Carbone (che ha di recente pubblicato il video su Tiktok) alla richiesta di un saluto per Napoli.  All'assessora comunale alla Scuola Maura Striano ebbe a dire: «Mi saluti la cosa più bella che ha Napoli: i napoletani!».

@luigicarbone081

“Un saluto da Napoli Padre" – "Napolitano mio amico!“. È vero che il Papa per definizione è il pastore di tutta la Chiesa, ma ognuno di noi ha un po’ il suo Papa. Papa Francesco è stato quello dei miei venti anni, quelli nei quali definisci la tua persona. È stato il mio Papa perché ha saputo parlare forse a quelli che hanno più bisogno del messaggio di Cristo, che sono gli stessi ai quali cerco di rivolgere la mia azione politica: gli ultimi, che il Signore ha promesso di far diventare i primi. I migranti in fuga, i carcerati, le vittime dei teatri di guerra, i poveri, gli oppressi. Con la sua enciclica Laudato Sì ha messo al centro dell’agenda internazionale la protezione del creato, e non gli è mancato coraggio nell’andare contro le potenze mondiali che ancora prevedono la pena di morte. Nel 2015 nella mia città usò le parole giuste contro il nostro principale cancro che è la camorra, passò per Scampia e per il carcere di Poggioreale. Era argentino e per questo molto vicino al mio popolo: in questo siparietto di novembre 2021 l’ho salutato a nome della città. Un saluto da Napoli, Padre, il paradiso ti aspetta.

♬ suono originale – Luigi Carbone

E infine, in un'intervista rilasciata all'allora direttore de "Il Mattino" Francesco De Core e ad Angelo Scelzo, ex vicedirettore della Sala Stampa Vaticana, Bergoglio spiegò l'affinità immediata con il capoluogo partenopeo: «Sono stato a Napoli, mi ricorda Buenos Aires in qualche modo. Perché mi parla del sud ed io sono proprio del Sud. Se penso a Napoli, alle sue difficoltà, penso anche alla straordinaria capacità creativa dei napoletani. E penso a come la si possa usare per tirare fuori il bene dal male. Il tempo non è mai scaduto, c’è sempre per cambiare rotta».

Papa Bergoglio e il sangue di San Gennaro
Papa Bergoglio e il sangue di San Gennaro
0 CONDIVISIONI
141 contenuti su questa storia
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views