Le donne sfrattate da Caivano scrivono a Giorgia Meloni: “Il Parco Verde è un marchio, perdonateci e aiutateci”
«Cara Signora Giorgia Meloni e Dottoressa Troncone, io sono una cittadina del Parco Verde nonché figlia, moglie ma soprattutto mamma. Io mi voglio rivolgere a voi e spero che questa lettera vi arrivi e arriva specialmente al cuore». Inizia così la lettera che una delle donne, anzi delle "sfrattate" come si definisce, scrive alla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e alla Procuratrice di Napoli Nord Maria Antonietta Troncone. Chi scrive lo fa a nome di tutte le altre persone che manifestano, da giorni, al Parco Verde di Caivano dopo il blitz con cui sono state sfrattate diverse famiglie. Si tratta di persone che abusivamente avevano, diversi anni prima, occupato le case che hanno dovuto poi lasciare.
Io mi sento di parlare a nome di tutte le sfrattate, sì perché dal giorno 28 novembre quello è il nostro nome. Io sono una mamma di tre ragazze di 21, 16 e 12, in più una nipote di 2 anni. Io sono stata in questa casa per 20 anni e qualcuno anche di più. In queste case abbiamo dato tutta la nostra vita, tutti i nostri sacrifici, ci siamo e lo stavamo facendo ancora di spezzarci la schiena per sistemarle, e per dare un ambiente pulito e pieno d'amore e farli crescere in una vera casa.
Perché prima queste non erano case, ma sale mortuarie da come erano fredde e piene di muffa e se piove, piove dentro e ci sono ancora case in queste condizioni. Ma noi ci siamo rimboccate le maniche e le abbiamo aggiustate noi perché il Comune ci ha abbandonato, ma non adesso ma dal giorno zero.
La lettera poi prosegue, spiegando che ora chiedono una mano.
A noi nessuno mai ci ha riferito che un giorno poteva succedere una cosa così cattiva. Sì perché per noi care dottoresse Meloni e Troncone ci avete tolto la terra sotto i piedi. Non siamo più in grado di dare forza ai nostri figli, perché manca prima a noi. Non sappiamo da dove iniziare perché noi residente del Parco Verde ormai abbiamo un marchio a vita e si chiama "Parco Verde". Sì perché a noi non affittano nemmeno una stanza, perché siamo del Parco Verde. Io con questa lettera v0rrei sempre a nome di tutte chiedervi di darci una possibilità.
Credo che nella vita tutti se la meritano. Chi ha sbagliato ha pagato con la giustizia e c'è ancora chi sta pagando, ma non credo che ci debbono andare di mezzo le mogli e i bambini. Qui siamo mamme che la mattina si alzano e vanno a lavorare dignitosamente per portare il pane a casa, e dare serenità ai nostri figli. Ma oggi tutto abbiamo tranne al serenità che ci dovrebbe essere in una casa normale. Ora noi vi chiediamo solo e un'unica cosa: AIUTO, AIUTO E AIUTO.
Siamo stanche al freddo e giornate senza mangiare, noi se abbiamo sbagliato vi chiediamo scusa per aver commesso un reato tanti anni fa. Ma con il cuore in mano vi possiamo dire che lo abbiamo fatto per avere un tetto e non per creare tutto questo. Tra poco meno di un mese è Natale e dovrebbe essere il periodo più bello nelle case e specie per i bambini ma per noi no.
A noi ci è stato tolto tutto, questo per sbagli ed errori di anni fa che credo si possano risolvere con il vostro aiuto ve lo stiamo chiedendo con il cuore in mano, da mamma a mamma. Scusateci, perdonateci e aiutateci.