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Le detenute trasferite da Pozzuoli a Lauro per il terremoto in sciopero della fame: vogliono tornare a Napoli

Parte oggi la protesta delle donne detenute nel carcere di Lauro e che sono in sciopero della fame. Le detenute sono state trasferite lì dopo che il carcere di Pozzuoli è stato evacuato a causa delle forti scosse dello scorso 20 maggio.
A cura di Gaia Martignetti
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Le detenute del carcere di Pozzuoli trasferite dopo le scosse del 20 maggio in quello di Lauro sono in sciopero della fame da oggi, 31 maggio. La protesta riguarda le ristrette, poco più di 40, che sono attualmente state collocate nella casa circondariale avellinese, che non vogliono rimanere lì ma tornare a Napoli.

Le donne, stando a quanto apprende Fanpage.it, a Pozzuoli erano in un reparto avanzato e lavoravano. Il trasferimento, avvenuto per tutte le recluse del carcere puteolano, dopo l'evacuazione, ha visto alcune detenute finire nelle carceri di Perugia, Venezia e Milano. Le altre in istituti campani. Come aveva raccontato una delle famiglie delle ristrette trasferite fuori regione a Fanpage.it, le comunicazioni quella notte erano state complesse. Tutte le recluse erano state fatte uscire dalle celle e, insieme al personale, hanno atteso in uno spazio comune che terminassero le scosse.

La situazione, con il passare del tempo, sembra non potersi risolvere con problemi non di poco conto, soprattutto per le detenute che si trovano fuori regione, le cui famiglie devono affrontare lunghi viaggi, spesso proibitivi, per poter vedere le proprie congiunte. Disagi emotivi a cui si aggiungono anche ulteriori spese per gli avvocati che devono assisterle.

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Della questione delle detenute di Lauro si sono interessati anche il Garante provinciale di Avellino Carlo Mele e il Garante Regionale Samuele Ciambriello. La soluzione richiesta è che tutte le detenute di Pozzuoli siano messe in un unico carcere. Ciambriello aveva nei giorni scorsi scritto al Capo del Dap, rappresentando non solo il problema delle recluse del carcere puteolano, ma anche quello degli educatori, del personale della polizia penitenziaria e di chi in quel carcere lavorava. Un problema dunque che non riguarda solo le detenute attualmente a Lauro, ma che da lì cerca di farsi sentire con forza con lo sciopero della fame delle recluse.

La cooperativa che lavorava con le detenute "chiusa per terremoto"

L'evacuazione del carcere di Pozzuoli ha messo fine anche a esperienze virtuose che riguardavano il reinserimento, come quella di Lazzarelle, una cooperativa sociale, premiata anche dal presidente Sergio Mattarella che ha nominato Cavaliere al Merito della Repubblica Imma Carpiniello, una delle fondatrici, appena un anno fa. Oggi questa storia, fatta di reinserimento attraverso il lavoro, "chiude per terremoto", come hanno annunciato sulle loro pagine social le operatrici della cooperativa. Lazzarelle gestiva un centro di torrefazione nel carcere di Pozzuoli, dove le detenute potevano imparare un mestiere e sentirsi utili, attraverso la macinazione del caffè.

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