Le coltivazioni di ceci di Cicerale in Cilento devastate dai cinghiali: “Danni enormi”
I ceci di Cicerale, presidio Slowfood, sono particolarmente apprezzati: si tratta di un legume originario dell’Asia occidentale e arrivato in Occidente migliaia di anni fa e poi arrivato chissà come nel piccolo comune del Cilento, sul fianco destro dell'alta valle del fiume Alento.
Ora per questo prodotto tipico c'è un allarme: oltre 30mila euro di danni in un solo ettaro e mezzo di coltivazione, causata dall'emergenza cinghiali che nel Cilento continua a causare enormi danni economici alle vittime dei continui attacchi alle coltivazioni. «La Coldiretti della Campania è pronta a fare da megafono, anche in piazza, alle grida di dolore della coltivatrice Giovanna Voria e di tutte gli altri coltivatori che quotidianamente restano vittime di questa invasione» dichiarano il presidente di Coldiretti Campania Ettore Bellelli e il direttore Salvatore Loffreda, seguendo l'esempio di quanto accaduto in queste settimane nel resto d'Italia.
«Abbiamo sporto denuncia ai carabinieri forestali ma sappiamo che serve a poco. Pochi giorni fa ne ho contati 51 intorno alle mie vacche, una situazione insostenibile. Credo che i contadini – conclude Giovanna Voria – prima o poi smetteranno di fare il loro lavoro. Non siamo né protetti e né aiutati. Così facendo lasceremo che la gente si nutra di cibo trattato, avvelenato e sintetico: quando non ci saranno più contadini, nessuno più avrà cibo naturale da mangiare».