Le case popolari gestite dalla camorra: così il Bronx di San Giovanni è diventato fortino del clan
Tra quei palazzoni di edilizia popolare di San Giovanni a Teduccio, Napoli est, il Comune non aveva voce in capitolo. Le assegnazioni delle case erano carta straccia: chi comandava, chi decideva chi poteva restare e chi doveva andarsene, era il clan Silenzio. Che aveva l'ultima parola, quella fondamentale, anche sulla ditta di pulizie da utilizzare. Ed è così che il "Bronx" è diventato negli anni il fortino del gruppo di camorra, che grazie all'appropriazione delle case e la successiva distribuzione ai propri affiliati aveva costruito un controllo militare sull'area, una enclave di camorra dove le uniche leggi da rispettare erano quelle del boss.
Blitz contro il clan Silenzio, 26 arresti a San Giovanni a Teduccio
Emerge anche questo, dalle indagini che hanno portato, nella notte scorsa, al blitz anticamorra della Squadra Mobile di Napoli (diretta da Alfredo Fabbrocini) contro il clan Silenzio di San Giovanni a Teduccio: ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Napoli, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di 26 persone (24 in carcere e 2 agli arresti domiciliari), accusate a vario titolo di associazione camorristica e di associazione finalizzata al traffico di droga, di omicidio, detenzione e porto d'armi e di estorsione.
Le case popolari del Bronx gestite dal clan per creare il fortino di camorra
Gli appartenenti al clan Silenzio, hanno ricostruito gli inquirenti, avevano un controllo capillare sulle case popolari. Quegli edifici, costruiti per dare un alloggio a cittadini più bisognosi, complice la mancanza di controlli e la malagestione nel corso degli anni, erano diventati un regalo per la camorra. Situazione non nuova, emersa anche per altri complessi di edilizia popolare: del resto già dopo il terremoto dell'80 il boss Ciro Sarno si arrogò il diritto di amministrare le case popolari, conquistando in questo modo sia l'appellativo di "‘o Sindaco", sia quel rispetto tra i cittadini che fu fondamentale per la sua ascesa criminale.
Nel Bronx di San Giovanni a Teduccio i Silenzio avevano costretto interi nuclei familiari, anche legittimi assegnatari, a lasciare quelle abitazioni per far posto agli affiliati, in modo da costruire una roccaforte da cui guidare le attività illecite, in particolar modo estorsioni e controllo delle piazze di spaccio. Il gruppo criminale, che in passato era stato saldamente legato ai Formicola, imponeva anche la scelta dell'impresa di pulizia: per gli inquirenti a decidere era Chiara Silenzio, 44 anni (destinataria di misura cautelare in carcere), quando gli inquilini non pagavano interveniva direttamente il boss Francesco Silenzio.