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Le bancarelle dei gadget del Napoli dovevano pagare la camorra: in carcere il boss Troncone e il figlio

Il boss Troncone e tre indagati in carcere: avrebbe imposto il pizzo agli ambulanti che vendevano prodotti del Calcio Napoli. I soldi ritirati durante la festa scudetto.
A cura di Nico Falco
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Anche gli ambulanti che vendevano prodotti del Calcio Napoli erano finiti nella morsa della camorra: a gestire il nuovo business, nato intorno ai successi della squadra, erano il boss Troncone e altre tre persone, ritenute legate al gruppo criminale del quartiere Fuorigrotta. Questa mattina sono scattate le manette per Vitale Troncone, 55 anni, il figlio Giuseppe Troncone, 26 anni, il cognato Luigi Troncone, 34 anni, e Benito Divano, 42 anni.

Il pizzo sui gadget del Calcio Napoli

Le indagini sono state svolte dai militari del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Napoli e coordinate dalla Dda di Napoli. Secondo le risultanze i quattro, ritenuti legati ad un gruppo criminale della zona, avrebbero imposto il pizzo a diversi commercianti del quartiere Fuorigrotta, nella periferia Ovest di Napoli; i soldi sarebbero stati riscossi durante la festa per lo scudetto. Gli indagati avrebbero inoltre obbligato le vittime a vendere sigarette di contrabbando da loro fornite, dettando prezzo e modalità di vendita.

L'ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip di Napoli su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, è stata eseguita dai carabinieri oggi, 31 gennaio, gli indagati sono accusati di estorsioni continuate con l'aggravante mafiosa e dell'uso delle armi.

Arrestati marito e moglie per droga

Durante le operazioni i carabinieri del nucleo investigativo di Napoli hanno effettuato anche una serie di perquisizioni delegate dal Tribunale. Sono stati arrestati il 37enne Luigi Sorrentino e la moglie, Loredana Belluno, 41 anni, entrambi già noti alle forze dell'ordine: nella loro abitazione i carabinieri hanno rinvenuto 20mila euro in contanti, decine di dosi di cocaina e diversi orologi di pregio; sono accusati di detenzione a fini di spaccio con l'aggravante mafiosa, per lui è stato disposto il carcere mentre per lei i domiciliari.

Sequestrato il bar Troncone a Fuorigrotta

Vitale Troncone era stato destinatario di un ingente sequestro di beni agli inizi di gennaio; il provvedimento aveva riguardato anche la caffetteria Troncone, una delle attività storiche del quartiere Fuorigrotta. Davanti a quel bar l'uomo, ritenuto a capo del gruppo criminale che porta il suo cognome, venne gravemente ferito in un agguato di camorra il 23 dicembre 2021.

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