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L’avvocato Giaquinto picchiato selvaggiamente in casa per una rapina, vicini usati come esca

Brutale rapina a due passi dalla Reggia: l’avvocato Giaquinto pestato nel suo appartamento in casa da quattro criminali.
A cura di Nico Falco
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L'avvocato Vittorio Giaquinto, frame dell'intervista a "La Vita in Diretta"
L'avvocato Vittorio Giaquinto, frame dell'intervista a "La Vita in Diretta"

I criminali hanno aggredito una coppia di vicini di casa, li hanno picchiati e li hanno costretti ad attirare il vero obiettivo in trappola. E, quando Vittorio Giaquinto è uscito di casa, è cominciato l'incubo: legato, preso a calci e a pugni in faccia, obbligato ad aprire la cassaforte e ancora picchiato. Rapina brutale, quella messa a segno a due passi dalla Reggia ai danni del noto avvocato di Caserta.

"Ho pensato che potesse venirmi un infarto, o di morire sotto i loro colpi", dice il legale alla trasmissione La Vita in Diretta. Secondo la ricostruzione i criminali avevano preso di mira l'abitazione dell'avvocato, ritenendo probabilmente che all'interno avrebbero trovato grosse somme contanti o altri oggetti di valore. Avrebbero tentato di entrare attraverso lo studio del nipote, adiacente. Avrebbero quindi preso una scala da un cantiere vicino e avrebbero raggiunto il terrazzo, passando dal giardino. Una volta in casa, però, si sarebbero accorti che non c'è nessuna porta di collegamento.

Avrebbero quindi deciso di usare dei vicini di casa come esca. Sarebbero entrati nell'abitazione dei due anziani e, dopo averli picchiati e rapinati, avrebbero costretto la donna ad attirare Giaquinto fingendo un malore del marito. Prosegue Gianquinto:

Li hanno massacrati di botte e hanno costretto la povera donna a venire da me a dire "avvocato, mio marito non si sente bene". Sono uscito, arrivato sul terrazzo mi hanno aggredito e legato.

I rapinatori si sono fatti consegnare le chiavi della cassaforte. Dentro c'erano orologi e oggetti di valore, probabilmente ritenuti difficili da piazzare. Così hanno continuato il pestaggio, gli hanno spaccato uno zigomo, forse usando un tirapugni. Prima di scappare, con 16mila euro in contanti e tutti gli oggetti di valore trovati in casa, hanno legato Giaquinto e lo hanno chiuso in bagno.

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