“Lavori in piena notte all’ex funivia a Fuorigrotta: non dormiamo e abbiamo paura che l’edificio crolli”

Fanpage.it raccoglie la denuncia di un residente, che racconta come da tre notti ormai si stiano eseguendo lavori al rudere dell’ex funivia in viale Kennedy, a Fuorigrotta.
A cura di Valerio Papadia
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Lavori in piena notte, con conseguenti rumori molesti, al rudere dell'ex funivia di Posillipo che sorge in viale Kennedy, a Fuorigrotta, periferia occidentale di Napoli. Si tratta di una costruzione risalente agli anni Trenta/Quaranta, che faceva parte, come detto, della funivia che collegava Posillipo e Fuorigrotta, dismessa nel 1961; lo stabile è ora di proprietà della Mostra d'Oltremare.

Fanpage.it ha raccolto la denuncia di un residente, che racconta come, da tre notti ormai, si stiano effettuando dei lavori al rudere, probabilmente di messa in sicurezza, raccontando non soltanto delle difficoltà a dormire, visti i rumori, ma anche della preoccupazione per la sicurezza di uno stabile costruito più di 80 anni fa e in abbandono e degrado da 60 anni.

Come spiega l'uomo, che vive a pochissima distanza dal rudere, oltre ai disturbi del sonno, la cittadinanza è preoccupata dai calcinacci e dalle polveri che si depositano sui balconi delle abitazioni vicine. Inoltre, versando da anni in stato di abbandono, l'ex funivia era diventata riparo per numerosi volatili, che ora vagano nei dintorni, disseminando qua e là le proprie deiezioni. Infine, i cittadini sono preoccupati dalle condizioni dello stabile e da un eventuale rischio crollo.

"Chiediamo a EAV e Mostra, responsabili dei lavori, i motivi per cui si è ritenuto di non avvisare il vicinato di lavori così invasivi, di non sospendere il servizio per consentirli come nel recentissimo passato (aprile 24) è stato fatto, chiediamo inoltre che vengano dati tempi stimati di conclusione dei lavori. L'impossibilità di dormire e le preoccupazioni per lo stato dello stabile, oltre che per il rischio ecologico legato ai volatili, ci rendono seriamente preoccupati" ha dichiarato a Fanpage.it il cittadino preoccupato.

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