Laura ad honorem a Margherita Salvati, la studentessa di Ischia morta a 24 anni
Quando il suo cuore ha smesso di battere, lo scorso 20 novembre, Margherita Salvati aveva 24 anni ed era a un passo dalla laurea: le mancavano soltanto tre esami e la tesi. Un traguardo che la studentessa ischitana non era riuscita a raggiungere per via dell'atassia teleangectasia, la malattia ereditaria di cui era affetta e che le aveva già portato via due sorelle, Lucia e Francesca, ma che l'Università Suor Orsola Benincasa le ha riconosciuto comunque: il Senato Accademico ha approvato all'unanimità la proposta del magnifico rettore, Lucio D'Alessandro, e la ragazza è stata iscritta nell'albo d'onore dei laureati in Scienze dell'Educazione.
La pergamena è stata consegnata oggi, 11 marzo, ai genitori di Margherita, Massimo e Antonella, nella Biblioteca Pagliara, una delle sale più prestigiose dell'ateneo napoletano. Nonostante le difficoltà dovute alla malattia, legata a deficit immunitario e che comporta sintomi neurologici come la graduale perdita di coordinazione motoria, la 24enne aveva una media alta e proprio questo profitto è stato alla base della proposta del Rettore. La ragazza aveva sostenuto l'ultimo esame a giugno; prima del ricovero in ospedale, il 26 settembre, stava preparando l'esame di Filosofia Teoretica, aiutata dallo studio da Nunzia Di Meglio, un'amica di famiglia che le faceva da tutor accompagnandola nella sede universitaria.
"Siamo profondamente orgogliosi per la decisione dell'Università – hanno commentato i genitori – Margherita amava il suo percorso di studi ed era profondamente attratta, in particolare, dalle materie antropologiche. Il suo sogno era quello di insegnare ai bambini".
Ha commentato Lucio D'Alessandro, rettore della Suor Orsola Benincasa e vicepresidente del Cnr:
La cerimonia di iscrizione di Margherita Salvati nell'albo dei laureati d'onore dell'Università Suor Orsola Benincasa è stata anche una bella celebrazione del senso del dovere. Quel senso del dovere così forte in una ragazza che nonostante le sue fragilità di salute ha saputo e voluto percorrere il suo cammino formativo con impegno, dedizione e passione ed è riuscita a portarlo quasi al traguardo proprio grazie a queste qualità che debbono rappresentare un grande esempio per tutti i giovani. E allo stesso tempo quel senso del dovere che noi docenti avvertiamo in modo forte quando lavoriamo alla costruzione del futuro dei giovani accompagnandoli individualmente nel loro percorso di crescita prima umana e poi accademica. Ma soprattutto di questa giornata ci resta lo straordinario sorriso dei genitori di Margherita che dimostra l'importanza del dono della vita nonostante le difficoltà che essa a volte ci pone di fronte. Un sorriso che ci porteremo nel cuore negli anni a venire nel ricordo di una meravigliosa studentessa che farà sempre parte della nostra comunità accademica.