L’Asl Napoli 2 chiude centri per malati psichiatrici, i lavoratori: “Torniamo all’era pre Basaglia”
La decisione dell'Asl Napoli 2 Nord di tagliare i posti per i servizi di assistenza diurna per i malati psichiatrici sta portando a conseguenze molto pesanti in provincia di Napoli. I tre centri diurni, Dedalo, Iside e Osiride, convenzionati con la sanità pubblica, rischiano la totale chiusura. Si tratta di servizi particolarmente sensibili per pazienti molto fragili come i malati psichiatrici che necessitano di un tipo di assistenza specifica e continuativa. I lavoratori delle strutture diurne hanno manifestato davanti alla sede dell'Asl Napoli 2 a Frattamaggiore (Na) per chiedere la revisione della decisione che lascerebbe circa 90 operatori sanitari senza più un lavoro e i pazienti senza assistenza in prossimità delle proprie residenze.
Tagli lineari di bilancio: l'Asl cancella 3 strutture di assistenza
La decisione dell'Asl Napoli 2 è stata motivata da necessità di bilancio, conti da far rientrare e necessità di efficientare la spesa. Il risultato però è quello di un taglio lineare che colpisce proprio le categorie più deboli assistite dal privato sociale. Per 90 pazienti dei centri diurni Dedali, Iside e Osiride, non ci sarà più l'assistenza diurna, mentre altri 30 pazienti saranno spostati in strutture distanti dai propri nuclei familiari e dalle comunità di riferimento. Un impatto particolarmente significativo nelle vite di soggetti che proprio in tempo di pandemia da Covid 19, dovrebbero essere più seguiti.
“La direzione strategica dell’Asl Napoli 2 Nord sta smantellando i centri diurni della salute mentale in tutta l’area flegrea determinando l’interruzione di un processo terapeutico di cui, in molti, beneficiano da tanti anni”, dichiarano in una nota utenti e operatori delle strutture sanitarie Dedalo, Iside e Osiride a margine di un presidio avvenuto questa mattina dinanzi alla sede dell'ASL Na 2nord a Frattamaggiore (Na). "Con tagli verticali di bilancio e in piena pandemia l’Asl Napoli 2 Nord priva un comprensorio di 240mila abitanti di un sevizio di salute pubblica fondamentale riportando le lancette dell’orologio della psichiatria locale ad una era pre Basaglia e pre legge 180" prosegue la nota dei lavoratori.
Lo stop dal 1 aprile
La comunicazione di sospensione delle attività è giunta dall'Asl Napoli 2 attraverso una nota al Centro Serapide, che gestisce i centri, lo scorso 31 marzo. Lo stop entra in vigore dal 1 aprile, con la sospensione delle attività e il trasferimento dei pazienti. Anche l'Associazione Luna Rossa Onlus, che conta un'attività ventennale, si è mobilitata contro i tagli: "Gli operatori delle comunità stanno facendo i salti mortali, in epoca di pandemia, per garantire la continuità della presenza, il contatto e la relazione, laddove contatti e relazioni sono preclusi per ragione di ordine sanitario" scrivono in una nota. "Adesso l’ASL, in nome di fantomatici rientri di bilancio, sostiene che questi contatti, questo sistema di relazioni non servono più, seguendo una ineccepibile logica dei “numeri” che nulla ha a che vedere con il benessere e l’equilibrio di vite umane" prosegue l'associazione. In conclusione l'associazione punta il dito verso la sanità regionale su un'altra questione particolarmente sentita: la campagna vaccinale per le persone fragili. Ad oggi infatti proprio nelle vaccinazioni ai soggetti più deboli, come i malati psichiatrici, si registrano ritardi. Si tratta di pazienti che da oltre un anno sono sostanzialmente reclusi nelle strutture di accoglienza senza poter avere contatti con l'esterno.