Lancio di olio bollente e pugni agli agenti: violenze in carcere ad Ariano ed Avellino
Nuovi casi di violenze in carcere da parte di detenuti: è la denuncia del Sappe, il Sindacato Autonomo della Polizia Penitenziaria. Due nuovi casi si sono verificati nelle carceri di Ariano Irpino e di Avellino, come spiegato da Tiziana Guacci, segretaria regionale del sindacato: ad Ariano Irpino, un detenuto di origini straniere ha lanciato olio bollente contro altri detenuti che, a loro volta, hanno devastato la cella distruggendo le suppellettili. Nello stesso carcere, un altro detenuto che stava per essere portato in isolamento ha sferrato un pugno in pieno volto ad un agente della polizia penitenziaria, finendo per farsi medicare in pronto soccorso. La situazione, tesissima, è tornata alla normalità soltanto in serata. Nel carcere di Avellino, invece, un detenuto ha aggredito un assistente capo della Polizia Penitenziaria "colpevole" di aver impedito la consegna di generi "non consentiti" nel pacco postale che gli era stato inviato dai familiari.
Tre vicende che riportano il problema del sovraffollamento delle carceri in primo piano. Donato Capece, segretario nazionale del Sappe, ha quindi spiegato: "Da anni chiediamo l'espulsione dei detenuti stranieri, un terzo della popolazione carceraria e il trasferimento in strutture protette dei detenuti con problemi psichici, oggi custoditi nel circuito detentivo ordinario". Il segretario nazionale del Sindacato Autonomo della Polizia Penitenziaria ha aggiunto anche che "servono anche più tecnologia e investimenti per le donne e gli uomini della Polizia penitenziaria, che a fronte di condizioni di lavoro stressanti e gravose", ha concluso Capece, "garantiscono comunque ordine e sicurezza".