Lancia la pistola dal balcone: arrestato “Giovannone”, fratello della ex boss “Pazzignana”
I poliziotti l'hanno intercettato mentre parlottava in strada con due persone, è scappato in casa e ha lanciato una pistola dal balcone; mossa non sfuggita agli agenti, che gli hanno stretto le manette ai polsi: è finito così agli arresti a Ponticelli Giovanni De Stefano, alias "Giovannone ‘o pazzignano", fratello di Luisa De Stefano, ex boss del clan dei "Pazzignani", condannata in via definitiva all'ergastolo per l'omicidio di Raffaele Cepparulo e dell'innocente Ciro Colonna e da alcuni mesi collaboratrice di giustizia.
Arrestato il fratello della "Pazzignana" Luisa De Stefano
L'intervento nella notte di oggi, 6 dicembre, nel rione De Gasperi, ex regno dei Sarno e poi diventato roccaforte del clan dei Pazzignani. Il 41enne si trovava in via Angelo Camillo de Meis, nei pressi della sua abitazione, quando si è imbattuto in una pattuglia del commissariato di Ponticelli della Polizia di Stato. Alla vista degli agenti ha iniziato a scappare, e così le due persone che stavano parlando con lui. Ne è nato un inseguimento e, mentre gli altri sono riusciti a far perdere le tracce, De Stefano si è infilato in un edificio, è salito nel suo appartamento e, dal balcone, ha lanciato qualcosa in strada. Si trattava di un revolver Smith e Wesson modello 38 special fornito di 6 cartucce cal. 38. L'arma è stata recuperata e sequestrata e De Stefano è stato arrestato con l'accusa di detenzione illegale di arma da sparo.
L'omicidio di Ciro Colonna e Raffaele Cepparulo
La sorella di "Giovannone", Luisa De Stefano, è da qualche mese collaboratrice di giustizia, ha deciso di pentirsi nel corso del processo, nel settembre 2024. La donna, ritenuta in passato a capo del clan, è stata condannata in via definitiva all'ergastolo per il suo coinvolgimento, con ruolo di organizzatrice, nell'agguato contro Raffaele Cepparulo, datato 7 giugno 2016, che costò la vita anche all'innocente Ciro Colonna.
Secondo le dichiarazioni del collaboratore di Giustizia Antonio Pipolo, il giovanissimo boss dei "Barbudos" aveva lasciato i Genidoni-Esposito del rione Sanità, si era legato ai Vastarella e si era avvicinato ai De Micco di Ponticelli e, dopo essersi trasferito nella zona delle Case Nuove, aveva cominciato a frequentare affiliati ai Mazzarella. L'agguato fu deciso dall'alleanza Minichini-Rinaldi-De Luca Bossa. Quando i killer fecero irruzione nel circolo ricreativo di via Bartolo Longo e uccisero "Ultimo", mentre gli altri presenti scappavano, Colonna si chinò per raccogliere gli occhiali che gli erano caduti: uno dei sicari credette che stesse prendendo una pistola e gli sparò una pallottola al cuore.