Lancia la bimba dalla finestra a Fisciano: “Dio mi ha detto di farlo”

A dirgli di lanciare la figlia di due anni dalla finestra sarebbe stato Dio. Ha spiegato così, davanti al gip, il 40enne di Fisciano (Salerno) sottoposto a fermo dopo la tragedia, avvenuta lo scorso 29 ottobre; la piccola ha riportato fratture alla spalla ed escoriazioni ma non è in pericolo di vita. A riferirlo ai giornalisti è stato l'avvocato Silverio Sica, che assiste l'uomo insieme al collega Tommaso Amabile; i legali hanno chiesto l'attenuazione della misura cautelare e il ricovero in una struttura psichiatrica.
Bimba giù dal balcone a Fisciano, il padre al legale: "Spinto da Dio"
Il gip di Salerno, Daniela De Nicola, si è riservato di decidere sulla posizione del 40enne. "A nostro giudizio è una vicenda di natura psichiatrica – ha detto all'agenzia AGI l'avvocato Silverio Sica – il nostro assistito, dopo aver sostenuto che la bambina era caduta in maniera accidentale, come un fiume in piena, ha ammesso di averla buttata lui e ha raccontato di un ordine ricevuto da Dio e della sua certezza che si sarebbe salvata perché così ha voluto Dio".
La bimba, intanto, resta ricoverata nel reparto di Ortopedia dell'ospedale pediatrico Santobono di Napoli; nei giorni scorsi è stata operata per la frattura all'omero destro e le sue condizioni sono in miglioramento, ma ha rischiato di morire: la caduta sarebbe stata attutita da una rete metallica. Il padre era stato sottoposto a fermo nella serata di domenica, accusato di averla lanciata volontariamente dalla finestra dopo averla cambiata, e rinchiuso nel carcere di Bellizzi Irpino. Le indagini sono state affidate ai carabinieri della stazione di Fisciano; quando i militari sono arrivati sul posto, in seguito alla segnalazione di quello che appariva essere un incidente, avevano trovato la madre che stringeva tra le braccia la piccola e il padre che, sotto choc, era in casa, disteso sul letto.
Il sindaco di Fisciano: "Famiglia perbene, siamo sconvolti"
Fanpage.it aveva sentito il sindaco di Fisciano, Vincenzo Sessa, che, parlando a nome della comunità, si era detto sconvolto per quanto accaduto. Si tratta, aveva spiegato, di una famiglia perbene, ben inserita in tutte le attività comunali e parrocchiali, e che non era mai stata segnalata per criticità di alcun tipo.