L’albero di Natale in Galleria Principe di Napoli nel mirino dei ragazzini: lo vogliono per il cippo di Sant’Antonio
A Napoli, il Natala non fa rima soltanto con luminarie, decorazioni e presepi. Purtroppo, le festività natalizie, in città danno il via anche a una spiacevole "tradizione", quella dei furti di alberi di Natale da parte di ragazzini che fanno a gara ad accaparrarsi l'abete più grande da "sacrificare" poi per i cippi di Sant'Antonio, i tradizionali falò a lui dedicati che si accendono nei vari quartieri della città il 17 gennaio.
Non è passato molto tempo, infatti, prima che venisse preso di mira il maestoso albero di Natale che decora la Galleria Principe di Napoli, nel cuore della città. Come documentato sui social dal deputato Francesco Emilio Borrelli, un gruppo di ragazzini, da alcuni giorni, o meglio, da alcune sere, hanno preso di mira il grande abete, legandogli intorno delle corde per cercare di portarlo via. Da quanto si apprende, sarebbero stati messi a segno tre tentativi di rubate l'albero, tutti andati a vuoto.
"Più si tollera più certe situazioni diventano ‘normali’ e così si decide di andare oltre – ha dichiarato Borrelli -. Lo abbiamo visto anche nella violenza di strada tra baby-gang. Decenni di risse e accoltellamenti passati sotto traccia e alla fine si è arrivati all’uso delle armi da fuoco. Nell’ambito del cippo, invece, si tentano colpi sempre più grandi e pericolosi. La questione non è soltanto il furto di alberi ma tutti i disordini che si generano attorno e soprattutto il fatto che queste usanze nient’altro sono che una scuola di crimine. Piccoli e giovani simil-clan si fanno la guerra tra di loro per dettare la supremazia sul territorio. Reprimere il cippo vorrebbe dire togliere ai clan potenziali nuove leve. In questo periodo serve, come chiediamo da tempo, un’intensa attività di controllo e prevenzione".