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Ladri all’istituto Pontano e all’asilo al Corso Vittorio Emanuele, rubati i tablet dei bambini

Ladri durante il ponte del 1 maggio nell’istituto e nell’asilo che si trova a piazzetta Cariati. Indagano i carabinieri.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Raid all'istituto "Pontano" e a l'asilo "Dalla Parte dei Bambini" al Corso Vittorio Emanuele di Napoli. La banda di ladri avrebbe approfittato del ponte del 1 maggio per penetrare all'interno dell'istituto, rubando decine di tablet dedicati alla didattica e utilizzati da docenti e bambini. Sul posto sono arrivati ieri sera i carabinieri della pattuglia mobile di zona Centro. Secondo le prime ricostruzioni dei militari dell'Arma, alcuni sconosciuti, probabilmente durante il ponte appena trascorso, si sarebbero introdotti all'interno dell'edificio, che si trova sul Corso, in prossimità di piazzetta Cariati e poco distante dalla Funicolare Centrale e dall'Università Suor Orsola Benincasa, forzando una finestra posizionata al piano terra.

Caccia ai ladri: indagano i carabinieri

Una volta dentro, i malviventi avrebbero, quindi, portato via decine di tablet utilizzati per la didattica, sui quali era presente verosimilmente del materiale informatico. Sono attualmente in corso le indagini dei carabinieri per ricostruire la dinamica di quanto accaduto. Non è escluso che possano essere eventualmente utilizzate anche immagini delle telecamere di videosorveglianza che sono presenti nella zona. Sia le telecamere di sicurezza dell'istituto che gli occhi elettronici pubblici e privati presenti nella zona, per cercare di individuare i ladri ed identificarli. Grazie alle immagini, infatti, è possibile ricostruire il percorso seguito dalla banda di ladri.

Purtroppo, il fenomeno dei raid di ladri all'interno di istituti scolastici, in particolare durante il weekend e i giorni di festa, è piuttosto diffuso. A Napoli si registrano periodicamente furti nei diversi istituti scolastici cittadini. Preso di mira soprattutto il materiale informatico, tablet e pc, che poi può essere rivenduto al mercato nero. A pagare, purtroppo, sono i bambini che frequentano le scuole, che si vedono privati di un supporto fondamentale per lo studio.

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