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L’addio a Francesco Giordano, il papà morto per salvare i due figli dall’annegamento

Addio al quarantanovenne morto a Battipaglia dopo aver soccorso in mare i figli. Il sindaco di Angri, sua città italiana: “Spero dal profondo del cuore che possiate trovare presto conforto l’uno nell’altro”
A cura di Redazione Napoli
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Lacrime, rabbia, incredulità, i sentimenti dominanti nella chiesa della Collegiata di San Giovanni Battista di Angri dove ieri la popolazione ha dato l’ultimo saluto al suo concittadino Francesco Giordano, 49 anni, nato nel comune salernitano ma residente a Lucca per lavoro da tempo. Giordano ha trovato la morte in quella che sarebbe dovuta essere una tranquilla giornata di mare sul litorale di Battipaglia. Per soccorrere i suoi due figli in difficoltà nelle onde è tornato a riva esanime e non c'è stato nulla da fare.

Il ricordo del sindaco di Angri, Cosimo Ferraioli, per il concittadino, morto da eroe per salvare i figli:

Certe notizie sono difficili da metabolizzare. Quando sei genitore, poi, lo sono ancora di più. Francesco Giordano, il papà quarantanovenne che oggi ha perso la vita in mare era di Angri, anche se da anni ormai viveva lontano dalla sua terra.

Non ce l’ha fatta, dopo essersi tuffato tra le onde sulla spiaggia di Battipaglia per salvare i figli dalla furia del mare, i soccorsi purtroppo si sono rivelati vani. In questo momento di immenso dolore desidero esprimere a nome di tutta la città di Angri le più sentite condoglianze alla famiglia di Francesco, in particolar modo alla moglie e ai figli per la tragedia che stanno vivendo.

Spero dal profondo del cuore che possiate trovare presto conforto l’uno nell’altro, nelle vostre memorie preziose, e nell'amore che Francesco ha sicuramente lasciato dietro di sé. Angri vi è vicina. Riposa in Pace Francesco.

Fra gli amici Cristian commenta: «Era il mio collega, venerdì sera ci siamo salutati per l'ultima volta, ci avevamo promesso che ci saremmo raccontati le ferie al ritorno. Sono sotto choc, faccio ancora fatica a credere che tutto questo sia vero, era una persona straordinaria, un collega che sapeva rendere bella anche la giornata più brutta».

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