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La zia di Giovanni Guarino, ucciso a Torre del Greco: “Chi sa, parli”. Domani interrogatorio dei 15enni fermati

Fissati per domani, 13 aprile, gli interrogatori dei due 15enni fermati per l’omicidio di Giovanni Guarino a Torre del Greco. La zia della vittima: “Chi sa, parli”.
A cura di Nico Falco
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Chi sa, parli. Chi ha visto qualcosa, aiuti le forze dell'ordine. È l'appello che Elvira, la zia di Giovanni Guarino, "Giovannone", ucciso a coltellate due sere fa a Torre del Greco, lancia attraverso Facebook, sperando che qualcuno possa fornire elementi validi ai poliziotti del commissariato locale che, insieme a quelli della Squadra Mobile, stanno ricostruendo la brutale aggressione della sera della Domenica delle Palme. Ringraziando per l'affetto dimostrato alla famiglia, la donna scrive che quelli che hanno ucciso Giovanni "devono crepare". "Mio nipote non tornerà più – dice – facciamo giustizia per Giovanni… devono morire pure loro, sono merda, lo sono e lo saranno sempre". Un messaggio che, al netto dei termini usati e riconducibili ad uno sfogo di rabbia, mostra tutto il dolore per una giovane vita distrutta per una lite tra adolescenti. La donna invita chiunque sappia qualcosa a rivolgersi alle forze dell'ordine per aiutare nelle indagini. "Oggi è successo a Giovanni, un innocente, domani può essere un figlio vostro – conclude – chi sa, parli".

Giovanni e l'amico, stando a quanto ricostruito dagli investigatori nelle scorse ore, si trovavano nel quartiere Leopardi, in un'area parcheggio in cui erano state allestite delle giostre per una festa. Quello che è successo dopo è ancora molto confuso, ma si sarebbe trattato di uno scontro tra due comitive. Senza una ragione specifica, probabilmente soltanto per motivi di campanilismo, per quei contrasti che da sempre esistono tra giovani di due comuni vicini. La comitiva di Giovanni, composta da ragazzi di Torre del Greco, sarebbe incappata in un gruppo di ragazzi di Torre Annunziata. E a quel punto sarebbe bastato uno sguardo, forse una parola di troppo, per arrivare alla rissa e alle coltellate.

Domani l'interrogatorio per i due 15enni fermati per l'omicidio

"Giovannone", mai nessun problema con la giustizia, che lavorava nel negozio di frutta e verdura della famiglia, descritto da tutti come un ragazzo perbene, avrebbe avuto la peggio. Lo avrebbero aggredito alle spalle, sferrando diverse coltellate, una delle quali lo avrebbe raggiunto al cuore; il ragazzo è morto poco dopo in ospedale. L'amico che era con lui è vivo per miracolo: la lama, penetrata nel petto, si è conficcata a pochi millimetri dal cuore; è ricoverato nel Maresca di Torre del Greco, in prognosi riservata. Subito dopo l'aggressione i ragazzi dell'altra comitiva si sarebbero dileguati in sella agli scooter.

I due 15enni sono stati identificati nella notte, grazie alle testimonianze di alcuni presenti; sui loro vestiti sono state rinvenute macchie di sangue. Entrambi incensurati, sarebbero imparentati con personaggi inquadrati nel clan Gallo-Cavalieri di Torre Annunziata e sarebbero già stati segnalati in passato per condotte violente. Attualmente si trovano nel Centro di Prima Accoglienza dei Colli Aminei, a Napoli. Durante l'udienza di convalida del fermo si sono entrambi avvalsi della facoltà di non rispondere. Gli interrogatori di garanzia sono stati fissati per domani mattina, 13 aprile.

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