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La storia di Ugo Russo raccontata da Zerocalcare. Il papà: “Oggi da lui andiamo più soddisfatti”

Zerocalcare ha fatto un regalo alla famiglia di Ugo Russo: ha raccontato la sua storia. A dirlo è proprio il papà Enzo.
A cura di Gaia Martignetti
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A piazza Nazionale a Napoli c'è il sole. Enzo lo sa da quando è sorto perché non ha dormito. Lui e sua moglie Sara aspettavano questo giorno. Il giorno in cui la storia del loro figlio Ugo sarebbe stata raccontata da Zerocalcare. Per assicurarsi una copia del giornale "L'essenziale" hanno girato tutte le edicole il giorno prima per prenotarlo. «Sono due anni che andiamo tutti i giorni da Ugo. Questa mattina andiamo molto più soddisfatti perché noi non ci fermeremo, Ugo lo sa».

Ugo Russo era un ragazzo di 15 anni che la notte del 1 marzo 2020 ha commesso un errore. Che ha pagato con la vita. Ha tentato di rapinare, senza saperlo, un carabiniere in borghese fuori servizio. Ugo, che aveva una pistola giocattolo, è morto. Il carabiniere è indagato per omicidio volontario e da due anni la famiglia Russo attende i risultati delle indagini che sono ancora in corso. Per avere la verità di quella sera, per poter andare avanti e chiudersi in un dolore che non si può raccontare. Ci ha provato il fumettista Zerocalcare cercando di dar voce al dolore di questa famiglia attraverso il racconto del papà Enzo.

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«Ci fa sentire bene perché c'è scritta la storia di nostro figlio che a 15 anni per un errore che ha commesso ha perso la vita. Zerocalcare è una persona molto umana. È quello che serviva a noi, una persona che raccontasse quello che è successo e siamo molto emozionati». Se Enzo potesse finalmente scrivere il finale di questa storia non ha dubbi. «Scriverei ai ragazzi di Napoli. Devono vivere la loro vita, si devono divertire. Non devono commettere gli errori che ha commesso Ugo. Lo devono fare per loro stessi e per la memoria di questi ragazzi che hanno perso la vita molto giovani. A Ugo alla fine dire speriamo che un giorno ci rincontreremo».

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