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La storia dell’Acquedotto Carolino, bene protetto dell’Unesco: dov’è e come si visita

L’Acquedotto Carolino fu costruito su progetto di Luigi Vanvitelli, serviva a portare acqua a San Leucio e alla Reggia di Caserta.
A cura di Vincenzo Cimmino
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L'acquedotto Carolino, immagine di repertorio
L'acquedotto Carolino, immagine di repertorio

Nato per portare acqua nel Belvedere di San Leucio e all'interno delle "reali delizie" di Caserta, l'acquedotto Carolino è una delle maggiori opere ingegneristiche e architettoniche del XVIII secolo. Frutto della genialità dei più celebri scienziati e studiosi del regno di Napoli, tra i quali spicca Luigi Vanvitelli – padre anche della celebre Reggia – per la sua realizzazione sono serviti 17 anni. I lavori per la sua costruzione iniziano nel marzo del 1753, su progetto dello stesso Vanvitelli e dietro commissione di re Carlo di Borbone, da cui prende il nome "carolino". Dopo una spesa di circa 625mila ducati, l'acquedotto è completato nel 1770. Il suo percorso – è lungo circa 38km – inizia alle falde del Monte Taburno, a Bucciano, dove attinge alle sorgenti del Fizzo a 243 metri sul livello del mare e continua per la maggior parte sotto terra, interrato, venendo segnalato in superficie da 67 torrini utili al controllo e allo sfiato delle acque.

La struttura dell'Acquedotto Carolino: i ponti e i territori che attraversa

Sono tre le parti visibili, i suoi ponti. L'acquedotto che attraversa la valle di Maddaloni, in tufo e con tre ordini di archi a tutto sesto, alto 60 metri e lungo 500, il Ponte Carlo III di Moiano, che attraversa il fiume Isclero, e il Ponte della Valle di Durazzano. Scopo dichiarato del progetto è quello, lo abbiamo scritto, di rifornire d'acqua il Belvedere di San Leucio, celebre per la sua produzione di seta pregiata, e il complesso della Reggia di Caserta, con il suo parco, il giardino inglese e il bosco di san Silvestro.

Qui, nelle "reali delizie", l'acquedotto alimenta l'articolato sistema di vasche e fontane e i diversi giochi d'acqua. Nel progetto originario, però, si pensava anche di far arrivare l'acquedotto a Napoli per potenziare l'afflusso idrico nella capitale. Per questo motivo viene costruito il cosiddetto "tronco di san Benedetto", attraverso il quale l'acqua in uscita dalle fontane del parco della Reggia veniva dirottata nel seicentesco acquedotto Carmignano procedendo in direzione Napoli.

Come si arriva all'acquedotto Carolino

All'acquedotto Carolino non è previsto biglietto per l'accesso. Ci si arriva in auto da Roma attraverso l'autostrada A1 in direzione Napoli, uscendo a Caserta Nord, proseguendo sulla SS265 verso Maddaloni e seguendo le indicazioni per Valle di Maddaloni. Da Napoli, invece va imboccata l'A1 verso Roma, uscendo a Caserta Sud, poi seguendo la SS265. In treno la stazione ferroviaria di Valle di Maddaloni è servita da treni regionali sulla linea Napoli–Foggia. Da Napoli Centrale, prendi un treno regionale per Valle di Maddaloni.

Acquedotto Carolino patrimonio Unesco

Riconosciuto nel 1997 bene protetto dall'Unesco, negli ultimi due secoli e mezzo sono stati diversi i progetti per ridare lustro a una delle opere che ha reso celebre l'ingegno napoletano, come i lavori alle sorgenti del Fizzo del 2017. Una nuova svolta arriva grazie al lavoro di Agostino Santillo, deputato in forza al Movimento 5 stelle. "È stato approvato alla Camera dei Deputati", ha dichiarato il politico, "l'Ordine del Giorno a mia prima firma che impegna il Governo ad adottare le necessarie iniziative per rafforzare la vocazione turistica e culturale dell'Acquedotto Carolino, parte integrante del complesso monumentale della Reggia di Caserta e sito Unesco dal 1997.

Si tratta di un primo passo significativo verso la valorizzazione di uno dei tesori più preziosi e meno valorizzati del nostro patrimonio culturale. Il Governo dovrà ora mantenere questo impegno e nei prossimi provvedimenti presentare degli emendamenti per finanziare concretamente questi interventi. Il turismo culturale crea lavoro, educa e unisce: questo è il momento di fare scelte coraggiose per il futuro dell'Acquedotto Carolino e dell'intero territorio".

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