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La storia della Festa dei Gigli a Nola: origini di una tradizione secolare

Con la tradizionale Festa dei Gigli, la città di Nola rende omaggio, la domenica successiva al 22 giugno, al suo Santo Patrono Paolino vescovo che liberò i nolani dalla schiavitù. Nel corso del tempo i gigli sono diventati una vera e propria tradizione che mescola sacro e profano. Migliaia sono le persone che giungono a Nola ogni anno per assistere alle celebrazioni.
A cura di Redazione Napoli
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Una foto della storica festa dei Gigli a Nola negli anni Settanta
Una foto della storica festa dei Gigli a Nola negli anni Settanta

La Festa dei Gigli è una tradizione cattolica popolare che ha luogo ogni anno a Nola, comune della provincia di Napoli, la domenica successiva al 22 giugno, in onore del Santo Paolino patrono della città, divenuto inoltre dal 2016 anche secondo patrono della Campania dopo San Gennaro. Con tale ricorrenza i nolani ricordano il ritorno in città di Paolino dalla prigionia, evento accaduto nella prima metà del V secolo.

In accordo con una tradizione che risale a un racconto di Papa Gregorio Magno, che però non è supportata da ricerche storiche, il presule Paolino proveniente da Bordeaux, dopo aver donato tutti i suoi beni per riscattare alcuni nolani fatti schiavi dai Visigoti, offrì spontaneamente la sua vita in cambio di quella del figlio di una vedova. Poco dopo l'arrivo in Africa, i rapitori riconoscendolo decisero di liberarlo e lo riaccompagnarono insieme a altri suoi compagni di sventura a Nola. La narrazione vuole che Paolino fu accolto in città con grande gioia, con fiori, dei Gigli per appunto, e che i nolani lo accompagnarono in processione fino alla sede vescovile, alla testa dei gonfaloni delle corporazioni delle arti e dei mestieri. In memoria di quell'evento la città ha coltivato la devozione al patrono continuando a portare in processione ceri addobbati, prima organizzati su strutture rudimentali divenute poi otto torri piramidali di legno, i Gigli.

La tradizione dei Gigli di Nola

Attualmente i Gigli sono otto. Essi si presentano come degli obelischi di legno che dall'800 in poi hanno un'altezza di 25 metri. Lo scheletro ha una forma piramidale con tre facce e una base quadrangolare che termina con una statua sacra o con il crocifisso. Il rivestimento invece consta di stucco e cartapesta con i quali gli artigiani locali rappresentano o un soggetto agiografico, o storico oppure architettonico. A ogni Giglio corrisponde una corporazione di arti e mestieri che nello specifico sono: ortolano, fabbro, calzolaio, bettoliere, sarto, panettiere, salumiere, beccaio. Oltre ai Gigli sfila anche una barca che simboleggia il ritorno di San Paolino dall'Africa.

I Gigli vengono portati a spalla da 120 uomini, i cullatori, che procedono a ritmo di musica. La celebrazione si compone di due momenti salienti: la sera del sabato che precede il 22 giugno ogni comitato saluta gli altri recandosi alle rispettive macchine collocate di solito nei pressi delle abitazioni dei maestri di festa, mentre la mattina della domenica vi è il vero e proprio trasporto delle macchine in piazza Duomo per procedere alla benedizione delle stesse a opera del vescovo. I Gigli e la barca sfilano per tutto il giorno lungo le strade del centro storico della cittadina.

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