La storia della campionessa di nuoto Imma Cerasuolo, si trasforma in teatro all’Itis Filangieri di Frattamaggiore
Applausi e commozione per il monologo Fisica/Mente scritto dal regista Luciano Melchionna e da Elisabetta Cianchini e interpretato dall'attrice Martina Galletta nell'auditorium dell'Isis "Filangieri" di Frattamaggiore (Napoli). Lo spettacolo parla di Imma Cerasuolo, sportiva dalla storia incredibile: la nuotatrice di Ponticelli rimase vittima nel 1999 di un incidente in moto che la privò dell'uso di un braccio. Il suo impegno e la sua abnegazione le consentirono di trionfare alle Paralimpiadi di Atene nel 2004, giusto vent'anni fa, e ottenere una medaglia d'oro e una d'argento. Per il suo esempio Cerasuolo fu insignita dall'allora presidente Azeglio Ciampi con il titolo di Commendatore della Repubblica all'indomani della splendida performance in Grecia.
Lo spettacolo è stato rappresentato a conclusione di un progetto finanziato con i fondi Pnrr per contrastare la dispersione scolastica ed a cui hanno partecipato 15 studenti; l'intenso monologo dedicato alle campionesse e ai campioni “diversamente normali” è spiegato nelle note di regia da Melchionna:
Una campionessa. Un fulmine a ciel sereno. Un nipote “diversamente normale”. Fortunato. Fortunati entrambi, zia e nipote. Fortunato sicuramente chi li incontrerà sul proprio cammino.
C’è un disegno segreto secondo il quale chi può, chi è già all’altezza, deve motivare gli altri, con il proprio esempio, a tirare avanti sorridendo, a segnare il goal della vita, a vincere le proprie gare, le proprie battaglie? Un danno o un dono?
Fa rabbia anche solo pensare di dover subire una menomazione, la disabilità e l’handicap, per poter capire cosa sia la vita e cosa ci si stia dentro a fare.
“Abbiamo davanti un bicchiere pieno e non beviamo, distratti dall’idea di una vita eterna.”
Siamo macchine perfette, a prescindere, piene di risorse inaspettate, in grado di fare mille cose che non sapevamo, anche e soprattutto dopo una dolorosa “sottrazione”. L’assenza ha un peso che può far sprofondare o volare. I veri campioni sanno scegliere la seconda e ‘fiorire’ in volo. Con gioia e slanci impensabili. Chapeau. Un monologo che consola, restituisce speranza, trasmette voglia di vivere, traccia la via. Un inno alla Vita.