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La squadra di calcio deve pagare per continuare a giocare: 5 arresti nel clan Gionta a Torre Annunziata

I cinque indagati avrebbero costretto la dirigenza di una squadra di calcio del territorio a pagare 3mila euro al clan per continuare l’attività sportiva.
A cura di Valerio Papadia
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Perfino la squadra calcistica locale, il Savoia Calcio, doveva pagare la camorra per poter continuare la propria attività sportiva. Questa mattina, a Torre Annunziata, nella provincia di Napoli, i carabinieri del Gruppo locale, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia partenopea, hanno eseguito una ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di cinque persone, indiziate, a vario titolo, di estorsione e usura aggravati dal metodo mafioso e dalle finalità di agevolare il clan Gionta, operante proprio a Torre Annunziata e nelle zone limitrofe.

Stando a quanto ricostruito dagli inquirenti durante l'attività investigativa, i cinque indagati avrebbero costretto i dirigenti di una squadra calcistica del territorio a pagare 3mila euro per poter continuare l'attività sportiva. Inoltre, gli indagati avrebbero concesso prestiti con tassi da usura a un imprenditore attivo nel settore ittico, che sarebbe stato poi pesantemente minacciato per costringerlo a restituire il denaro ricevuto.

In una nota, l'attuale proprietà del Savoia Calcio, la Casa Reale Holding Spa di Emanuele Filiberto, fa sapere che la vicenda riguarda la vecchia società. "L'attuale vicenda emersa da notizie di stampa non riguarda l'attuale società, che non ha mai ricevuto alcuna richiesta estorsiva" si legge nel comunicato.

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