La situazione di sabato 24 aprile sul Coronavirus in Campania
La Campania dal 26 aprile è zona gialla Covid dopo mesi. Significa che dal 26 possiamo tornare a consumare ai tavoli all’aperto al ristorante e al bar e che per gli spostamenti si potrà far visita ai parenti una volta al giorno in 4 persone. Per ciò che riguarda le scuole: medie superiori in classe dal 50 al 100 per cento degli studenti. Ripartono giochi di squadra e di contatto.
Tuttavia l'ultima ordinanza regionale firmata da Vincenzo De Luca dispone che – se le scuole in Campania non riescono a garantire adeguato distanziamento sociale per allievi, docenti e personale scolastico – gli istituti saranno autorizzati a disporre «forme flessibili nella organizzazione dell’attività didattica, al fine della riduzione dell’attività in presenza». In ogni caso le scuole non chiudono del tutto perché devono assicurare «almeno il 50% delle presenze».
Ieri il bollettino registrava 1.970 i nuovi casi di Coronavirus in Campania a fronte di 19.653 tamponi molecolari analizzati nelle scorse 24 ore. L'incidenza resta il doppio della media nazionale: 10,02%, mentre sono 687 i sintomatici del giorno, con altri 1.283 risultati invece asintomatici. Aumentati i decessi: sono 49 i morti registrati nelle ultime 24 ore, per un totale di 6.144 vittime del Coronavirus da inizio pandemia. I guariti del giorno sono 1.913, per un totale di 281.092 complessivi.
Sul fronte vaccinale ieri la Regione ha dato possibilità a tutte le Aziende sanitarie locali di disporre "open day vaccinali", ovvero giornate libere in cui chiunque si presenti nei centri indicati, se in possesso dei requisiti, potrà effettuare il vaccino anti Covid-19 senza bisogno di prenotazione. Nei giorni scorsi sono arrivate in Campania le 17.300 dosi di vaccino Janssen di Johnson & Johnson: dopo il via libera di Ema e Aifa, le dosi sono state consegnate a tutti gli hub d’Italia ed anche alla Campania. Verrà utilizzato con le stesse modalità dell’AstraZeneca, ossia “preferenzialmente somministrato a persone di età superiore ai 60 anni, ovvero a coloro che, avendo un rischio elevato di malattia grave e letale, necessitano di essere protette in via prioritaria”.
