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Le news sul virus West Nile in Italia

La situazione del virus West Nile (febbre del Nilo) in Campania: 11 contagiati e 2 morti

Esterina De Carlo, Direttore Sanitario dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno, a Fanpage.it: “Dobbiamo prepararci all’arrivo di altre arbovirosi”
Intervista a Dott.ssa Esterina De Carlo
Direttore Sanitario dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno
A cura di Pierluigi Frattasi
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“In Campania sono stati notificati 11 casi di malattia confermata di contagi da virus West Nile, come riportato dal Bollettino epidemiologico del 26 settembre 2024. La provincia di Salerno è quella in cui sono stati diagnosticati, segnalati e confermati più casi. I sintomi sono febbre, mal di testa, sfoghi cutanei, nausea, linfonodi ingrossati, dolori muscolari e arrossamento degli occhi. Rari i sintomi neurologici. Chi ha patologie associate potrebbe giungere a morte”.

A parlare a Fanpage.it è Esterina de Carlo, Direttore Sanitario dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno, che fa il punto della situazione sui contagi da virus West Nile, che in Campania, finora, ha registrato due decessi accertati.

Direttore, in Campania abbiamo anche casi su animali?

In Campania sono stati sospettati e poi diagnosticati 5 casi di West Nile su animali di cui 1 cavallo in provincia di Salerno e 4 uccelli selvatici, di cui uno 1 in provincia di Caserta, 2 in provincia di Salerno ed 1 in provincia di Napoli.

E in Italia?

Da maggio 2024, sono stati segnalati 417 casi confermati di infezione, di cui 247 nella forma neuroinvasiva, 44 asintomatici in donatori di sangue e tra i casi confermati sono stati notificati 17 decessi.

Quali insetti sono portatori del virus?

Sfatiamo subito un mito. Non esiste la zanzara del Nilo, si tratta di una zanzara comune. I serbatoi del virus West Nile sono gli uccelli selvatici e le zanzare, più frequentemente del tipo "culex", ossia la zanzara comune appunto, benché si è dimostrato che anche la zanzara "aedes albopictus", ossia zanzara tigre, possa fungere da vettore. Attualmente un pool di zanzare è risultato positivo in provincia di Benevento.

Come difendersi? I normali rimedi anti-zanzare funzionano?

Nel periodo di maggiore presenza di zanzare, è necessario provvedere all’utilizzo sistematico di repellenti da usare sulla cute, utilizzare il più possibile le zanzariere alle finestre delle abitazioni e indossare abiti a maniche lunghe e pantaloni se si frequentano zone esterne particolarmente popolate da zanzare.

Come riconoscere i sintomi?

Circa il 20% dei soggetti sintomatici presenta: febbre, mal di testa, sfoghi cutanei, nausea, linfonodi ingrossati, dolori muscolari e arrossamento degli occhi, una persona su 150, in genere persone anziane e persone debilitate, presenta anche sintomi neurologici e chi ha patologie associate potrebbe giungere a morte.

Entro quanto tempo si manifestano dalla puntura?

Dal momento della puntura della zanzara infetta i sintomi, se saranno presenti, possono insorgere in un periodo che va dai 2 ai 14 giorni, per quanto i sintomi possono comparire anche dopo 21 giorni in soggetti immunodepressi. Si tenga presente che gran parte delle persone infette non mostra alcun sintomo.

Cosa fare nel caso di una sospetta infezione?

Qualora dovessero insorgere i segni clinici decritti, a seguito di una puntura, è necessario recarsi presso l’ospedale per le opportune indagini di laboratorio.

Cosa fa l’Istituto Zooprofilattico per West Nile e altre malattie simili?

L’IZSM è inserito, come tutti gli IIZZSS, all’interno del Piano Nazionale Integrato di Prevenzione, Sorveglianza e Risposta alle arbovirosi (PNA 2020-2025). La rete degli IIZZSS gioca un ruolo centrale nei piani di sorveglianza per le arbovirosi ed un punto di forza delle rete è rappresentato dall’utilizzo di protocolli armonizzati e condivisi che includono le modalità di prelievo in campo dei vettori e la loro identificazione nonché l’esecuzione dei test sierologici e virologici fino alla gestione dei dati. Il nostro Istituto sta fornendo supporto ai Servizi di Prevenzione delle Asl ed alla rete ospedaliera mediante sorveglianza del vettore sul territorio, nonché con l’esecuzione di metodiche di epidemiologia molecolare e sequenziamento genomico per il tracciamento dei casi, anche umani, con esecuzione di mappe dinamiche attraverso SISTEMI GIS.

In Campania ci sono cluster?

Dai dati in nostro possesso, riteniamo che, allo stato attuale, la malattia non è presente in tutta la regione, si potrebbe parlare di cluster in provincia di Salerno, ma, in realtà, non sappiamo quanto questa affermazione sia imputabile ad una maggiore implementazione dei flussi in quella provincia, piuttosto che alla maggiore presenza della malattia.

Antonio Limone, direttore generale dell'Izsm, dichiara:

Dalla lettura di questa patologia, si capisce sempre di più come le malattie diffuse da insetti vettori siano una realtà che incombe su di noi con una certa importanza e se, a questa situazione, noi aggiungiamo quello che è il riflesso dei cambiamenti climatici in rapporto alla diffusione delle malattie da vettori, sei nella tempesta perfetta. Quindi, una vicenda di questo genere va letta come una capacità di organizzazione dei sistemi sanitari che tengano molto più conto nell’ambito della sanità di prevenzione di un modello ONE HEALTH, che è quello che dobbiamo costruire ed anche molto rapidamente, visto ciò che incombe su di noi, viste le sfide che ci attendono, con ricerca ed innovazione.

Esterina de Carlo, Direttore Sanitario dell'Izsm, spiega:

È una situazione epidemiologica che richiederebbe una migliore implementazione dei flussi e un'ottima comunicazione tra gli enti deputati alla diagnostica e alla ricerca. Insetti, animali domestici e selvatici e l'uomo fanno parte di un unico sistema gestito da diverse personalità che hanno l'obbligo di fare squadra per la tutela della salute pubblica. Dobbiamo fare in modo di essere pronti anche per altre arbovirosi e per le prossime stagioni vettoriali, agendo in un sistema ottimale di Prevenzione.

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