La salernitana Sara Vicinanza è Alfiere della Repubblica: premiata da Mattarella fra i migliori studenti del 2020
Studiare è «un'occasione» per Sara Vicinanza, ventenne originaria di San Cipriano Picentino, comune in provincia di Salerno, insignita dell'attestato d'onore e della medaglia di Alfiere del Lavoro dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Sì, perché Sara è tra i venticinque migliori studenti, in tutta Italia, che si sono diplomati alla scuola secondaria superiore.
La ventenne, che rientrava tra gli studenti selezionati nel 2020, ha ricevuto l'onorificenza solo lo scorso martedì 26 ottobre, assieme ai venticinque migliori studenti del 2021, a causa della pandemia, che ha fatto slittare la cerimonia dello scorso anno. «Quando hanno chiamato l'ingresso di Mattarella in aula – spiega Sara – ci siamo alzati tutti in piedi e io ho cominciato a tremare. Lì, ho percepito la grandezza di ciò che stava succedendo. È stato bellissimo avere Mattarella a pochi centimetri di distanza. Sono davvero grata».
Le parole di Sara dopo il riconoscimento
Sara, che è una studentessa di Scienze Politiche, sociali e internazionali a Bologna, durante i cinque anni del liceo linguistico "Alfano I" di Salerno, ha sempre avuto una media del 10, concludendo il suo percorso di studi con un 100 e lode all'esame di maturità. Secondo le sue insegnanti, Sara ha letto oltre duecento libri durante gli anni del liceo. E sono state proprio le sue professoresse, assieme alla preside dell'istituto, ad inoltrare la sua candidatura: «Non mi aspettavo di essere selezionata nella mia provincia e, poi, passare nella graduatoria finale. Quando ho ricevuto la chiamata, ero un po' spiazzata».
Dalle parole di Sara si percepisce, oltre che una grande umiltà, la consapevolezza dell'importanza di un tale riconoscimento. «È il primo grande riconoscimento che ho avuto – spiega Sara – un premio dal valore fortemente simbolico. Non so se sono davvero una dei migliori 25 studenti d'Italia». Il segreto della giovane studentessa salernitana è aver concepito lo studio come un'occasione per poter accrescere il proprio bagaglio personale: «Nel mio percorso di studi non ho mai puntato ad avere voti alti. Il mio obiettivo era conoscere, capire cosa avrei potuto prendere da già ce studiavo e portarlo con me, dunque cosa avrei potuto fare per avvicinarmi alla persona che vorrei diventare».
Sara, a cui piacerebbe intraprendere una carriera diplomatica o di funzionario presso organismi internazionali, confessa che questo riconoscimento «è una spinta per continuare a fare ciò che ho sempre fatto, cioè non fermarmi alla dimensione pratica del voto e continuare ad approfondire e a fare quello che mi piace. Mi reputo fortunata ad avere questa opportunità, ho i mezzi, sono nata nel posto giusto, ho vissuto anche con i miei genitori che mi hanno sempre spronata a farlo, così come gli insegnanti. Mi sembrerebbe quasi una perdita non approfittare dell'occasione di studiare».