La Regione Campania riapre le scuole domani, ma molti Comuni dicono no
Le scuole della Campania riaprono alla didattica in presenza a partire da domani, mercoledì 9 dicembre. Anzi no. Se da una parte, infatti, la Regione ha previsto la riapertura (comunque parziale e differente rispetto a quanto stabilito dal Governo) di alcuni istituti scolastici nella regione, i singoli sindaci stanno già emanando a loro volta ordinanze ad hoc per chiudere gli istituti fino al 6 gennaio. Se ieri era toccato a Sant'Anastasia e Somma Vesuviana "bruciare" i tempi, nelle ultime ore diversi altri comuni della Campania stanno facendo altrettanto.
Il passaggio da zona rossa a zona arancione della Campania prevede la riapertura della didattica in presenza fino alla terza media. Ma esattamente come in zona rossa le ordinanze di Palazzo Santa Lucia avevano già "ristretto" le direttive governative, non è andata diversamente in questo caso, limitando la didattica in presenza fino alla sola seconda elementare, lasciando tuttavia pieni poteri ai sindaci di disporre ordinanze ancora più restrittive. E proprio in base a quest'ultimo principio, molti sindaci stanno chiudendo gli istituti prima ancora che essi riaprano.
A Torre del Greco, il sindaco Giovanni Palomba ha disposto che fino al 5 gennaio tutte le attività di ogni ordine e grado restino chiuse: si proseguirà con la didattica a distanza. Stessa sorte per la vicina San Giorgio a Cremano: il sindaco Giorgio Zinno ha deciso di chiudere tutte le scuole escludendo asili nido e scuole dell'infanzia, che saranno le uniche a proseguire con la didattica in presenza. Anche nelle isole stessa situazione caotica: Ischia e Barano hanno deciso di sospendere per altre due settimane la didattica in presenza. I motivi sono ovunque gli stessi: il timore dei contagi da coronavirus, al momento stabili e che si teme possano risalire con la riapertura delle scuole.