La prof e il bidello morti a Napoli non avevano ricevuto il vaccino AstraZeneca dal lotto sequestrato
Annamaria Mantile, l'insegnante di inglese di 62 anni deceduta il 2 marzo, e Vincenzo Russo, il bidello di 58 anni morto il 10 marzo, erano stati entrambi vaccinati con vaccino anti-Covid AstraZeneca ma le dosi a loro somministrate non provenivano dal lotto ABV2856, ovvero quello ritirato in tutta Italia e su cui sono in corso accertamenti.
Le dosi del lotto ritirato sono state infatti utilizzate in alcuni giorni del mese di febbraio, mentre i due erano stati vaccinati con la prima dose rispettivamente alla fine di febbraio e agli inizi di marzo, quando si era già passati ai lotti successivi. L'Unità di Crisi della Regione Campania ha fatto sapere che non sono state registrate reazioni avverse nelle persone a cui è stato somministrato un vaccino proveniente da quel lotto, ma che comunque è in corso il monitoraggio.
Prof morta a Napoli, l'autopsia: stroncata da infarto intestinale
Annamaria Mantile era stata vaccinata nel centro della Mostra d'Oltremare il 27 febbraio. Un paio d'ore dopo aveva cominciato a stare male, accusava spossamento, nausea e dolori addominali. È deceduta il 2 marzo. I familiari hanno presentato denuncia ai carabinieri, ipotizzando che ci potesse essere un nesso con la vaccinazione avvenuta tre giorni prima del decesso. È stata avviata una inchiesta e sul corpo della donna è stata effettuata l'autopsia. I risultati verranno depositati entro i prossimi 60 giorni, ma l'esito iniziale della visita ha escluso una correlazione: la prof, secondo i medici, non sarebbe morta per una reazione avversa ma per un infarto intestinale dovuto a una occlusione non riconosciuta, non collegabile quindi alla somministrazione del farmaco.
Bidello morto ad Afragola, salma sequestrata
Vincenzo Russo, residente ad Afragola, era dipendente di una scuola di Casalnuovo, in provincia di Napoli. Era stato vaccinato nel centro della Mostra d'Oltremare domenica scorsa, 7 marzo. Poche ore dopo era stato male, soprattutto per dolori intestinali, ed era stato ricoverato nella clinica Villa dei Fiori ad Acerra, dove è rimasto fino al decesso, il 10 marzo. L'uomo soffriva di problemi cardiovascolari, in passato aveva avuto anche una trombosi venosa. I familiari hanno sporto denuncia, la salma è stata sequestrata e verrà nei prossimi giorni sottoposta all'autopsia per accertare se esiste un nesso con la vaccinazione, relazione per la quale al momento non sono emersi riscontri.